Protocollo: Comune verso Rifiuti ZERO

Perché si può, perché si deve, ma anche perché… conviene!

Riduzione dei rifiuti prodotti; Riuso dei rifiuti; Riciclo con la conversione dei rifiuti in prodotti; Recupero di altro tipo, dove qui si dovrà limitare al minimo il favorire la termovalorizzazione; Re-design, cioè ridisegnare i materiali per renderli ecosostenibili.

Lo Zero rifiuti o Rifiuti Zero (in inglese Zero Waste) è una strategia di gestione dei rifiuti che si propone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti considerati non come scarti ma risorse da riutilizzare come materie prime seconde, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente processi di incenerimento o discarica, e tendendo ad annullare o diminuire sensibilmente la quantità di rifiuti da smaltire.

Il processo si basa sul modello di riutilizzo delle risorse presente in natura.

Tra i suoi maggior teorizzatori vi è il profPaul Connettprofessore emerito della St. Lawrence University.

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La proposta è volta a limitare le problematiche Comunali in merito alla raccolta di rifiuti, sia indifferenziati che differenziati, cercando di trarne un beneficio comunitario, OVVIAMENTE, questo in attesa di intraprendere un ancor più virtuoso percorso.

Infatti, le iniziative descritte in questo vademecum, servono a predisporre la strada per una ben più decisa discussione su RIFIUTI ZERO, andando a completare il percorso, attraverso la raccolta PORTA a PORTA spinta e quindi in una situazione che favorisca ambiente, cittadino, risparmio, riuso e minor produzione di rifiuti…in due parole: TARIFFA PUNTUALE.

MOLTE realtà italiane sono già passate a questo tipo di gestione dei rifiuti, creando posti di lavoro, maggior sostenibilità ambientale, migliore qualità della vita per i cittadini residenti nelle zone dove è stato raggiunto l’obbiettivo di tariffazione puntuale e risparmio in termini di tassazione per i contribuenti.

Le normative e regolamentazioni provinciali, regionali, nazionali e europei, possono talvolta indurre ad interpretazione personalistica della situazione rifiuti negli ambiti comunali, portando ad assecondare pratiche poco virtuose, senza conoscere i vari aspetti che andranno a pesare sull’ambiente, sui cittadini, sui bilanci familiari e comunali.

Quindi cercando di considerare il possibile e NON l’impossibile, siamo convinti che seguendo iter pratici e scrupolosi, supportati da una buona campagna informativa, molto si possa fare, andando così ad alleggerire le tasse dei contribuenti, creare alcuni posti di lavoro, guadagnare dal risparmio dal mancato conferimento in discarica, favorire l’ambiente e dare un’immagine gestionale del territorio comunale certamente migliore per chi sceglie di passare  le vacanze o anche solo visitare, le nostre zone.

In funzione di queste semplici considerazioni, possiamo sviluppare un piano di intervento che deve limitarsi, al momento, a risolvere le problematiche comunali, lasciando temporaneamente la discussione del problema macroscopico, agli enti sovra-comunali, restando in attesa di scelte volte alla salvaguardia dell’ambiente e cittadino.

La pianificazione da realizzare, dovrà essere a misura di comune e tutti i punti dovranno essere ragionati nella loro fattibilità.

Sotto un primo elenco di cosa potremmo mettere in atto per ridurre la produzione di rifiuti, ricavarne risorse e incrementare alcuni posti di lavoro nel nostro comune, che si auto-sostengono con le attività sotto descritte;

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a)         Sistemi di compostiere nelle aree ecologiche e in punti strategici per produzione di compost verde a livello domestico e comunale;

b)         Sistemi di raccolta PET (bottiglie di plastica in polietilene) e alluminio in zone predefinite del Comune. Tale sistema è una soluzione temporanea se partiamo dal presupposto che questi due materiali sono una risorsa ed il comune e i cittadini ne debbano trarre i vantaggi anche dalla loro seconda vita, istituendo in primis una raccolta mirata e capillare.
Per dovere di cronaca andremo a descrivere cosa sono gli eco-compattatori e come funziona questo sistema di raccolta.

c)         Una campagna di sensibilizzazione, per la raccolta di PET ed altri materiali semplicemente riutilizzabili

d)         Un team di tecnici che raccolga informazioni sul riciclo dei materiali differenziati e sui possibili acquirenti degli stessi, possibilmente in ambito comunale e/o  dove il Comune stesso ne possa ricavare introiti da destinare alla causa stessa  dei rifiuti

e)         Una valutazione dell’eco sostenibilità di alcuni imballi in uso presso attività sul territorio comunale e eventualmente richiederne le possibili alternative 

f)         Installazione di ulteriori fonti di acqua ad Alta Qualità (preferibilmente con sistemi a osmosi inversa), una fornitura bottiglie in vetro per la raccolta della stessa e una campagna d’informazione per agevolarne l’uso domestico

g)        Uso di stoviglie in vetro e ceramiche in TUTTE le mense comunali ed estensione di tale pratica a tutto il territorio Comunale presso attività fisse, stagionali o occasionali

h)         Adozione della carta “Last minute Market ” , vademecum per  trasformare lo spreco in risorse http://www.lastminutemarket.it/

i)         Magazzino stabile nell’area Comunale, del riuso e vendita a prezzi di realizzo  dei  materiali raccolti e ancora riciclabili

j)         Una campagna di sensibilizzazione nelle scuole a proposito di raccolta differenziata con laboratori educativi a riguardo (visite nelle aree di recupero, riciclo dei materiali ecc.)

k)         Campagne  periodiche assembleari tra tecnici ambientali e cittadini.

l)          Una propaganda estesa a tutta l’area Comunale, sul tema del problema rifiuti e la loro eccessiva produzione, con incontri e dibattiti pubblici al fine di sensibilizzare e raccogliere consigli sui modi di riduzione degli stessi.

n)         Promozione di campagne per raccolta di indumenti e scarpe, eventualmente anche con la collaborazione di cooperative sociali.

o)         Obbligo di mettere cestini differenziati per la raccolta dei materiali in vari punti della città, incremento dei contenitori per differenziata al fine di aumentarne la percentuale cittadina (l’obiettivo sarebbe togliere i cassonetti, esistono raccoglitori molto più funzionali e perfino belli da vedere)

p)          Controllo della differenziazione dei rifiuti dei mercati e delle attività, sensibilizzando i commercianti al rispettare le regole del dividere i rifiuti, nonché collaborare nella pulizia delle aree a loro dedicate

q)         Promozione di piccole imprese locali che operino nella gestione, riciclo e trattamento, il meno possibile inquinante, dei rifiuti recuperati.

Inoltre servirà una regolamentazione e la volontà di intraprendere una discussione seria tra amministratori e cittadini. I contributi e il coinvolgimento della cittadinanza servirà certamente a portare idee nuove per perseguire la causa della riduzione e riciclo dei rifiuti.

Quindi un altro punto da inserire è :

 

r)          un regolamento contro l’abbandono di rifiuti e errato conferimento degli stessi.

Nel documento ALLEGATO I“Comune ZERO WASTE – azioni e obbiettivi” viene data una descrizione particolareggiata delle possibili azioni da intraprendere, rispetto ai punti sopra riportati.

In ALLEGATO II a titolo di esempio, presentiamo un REGOLAMENTO su conferimento, abbandono e deposito di rifiuti, modificato e adattato al nostro Comune.

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inseriamo una parte dell’ALLEGATO I a titolo introduttivo

a)

CREARE COMPOST

I vantaggi del compostaggio hanno effetti positivi su tre livelli d’interesse di una società: il portafoglio di un città, il benessere/ la vivibilità del cittadino e la cura dell’ambiente nel quale vivere.

Di seguito forniamo alcune idee confutate, per la produzione di compost a livello comunale.

Ecco alcuni dei notevoli vantaggi.

VANTAGGI ECONOMICI:

Monetizzare una risorsa invece di conferirla, pagando, in discarica o peggio in un inceneritore. Ridurre i costi legati al trasporto della nettezza urbana, ridurre i costi legati alla gestione dello smaltimento, l’attrezzatura dello stesso e dell’usura delle strade, ridurre il volume dei rifiuti che confluiscono nelle discariche, evitando di occupare terreni per costruirne di nuove.

Investire energie e risorse economiche del comune , che non dovranno essere più intese come spese per la gestione dei rifiuti ma investimenti per obiettivi molto più virtuosi come il diventare un modello per altre città nel campo della gestione sostenibile della risorsa “rifiuto”.

BENESSERE/VIVIBILITA’ del cittadino nella sua città:

Evitare di riempire i cassonetti con materiale putrescibile, evitando il formarsi di cattivi odori, scongiurando il rischio di patologie e riducendo il livello di sporcizia nelle strade, ridurre la congestione e l’usura del manto stradale, togliendo dalle strade il 40 % dei camion per la raccolta dei rifiuti, rendere i cittadini coinvolti e parzialmente autonomi nella gestione dei rifiuti nella propria città, soddisfazione nel produrre il proprio fertilizzante, diminuendo il bisogno di comprare fertilizzanti chimici.

VANTAGGI AMBIENTALI:

Migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua, ridurre l’inquinamento legato al trasporto e far diminuire la domanda di petrolio, riportare alla terra tutta la bontà che lei ci ha fornito, aiutandola poi a produrre altra bontà .

Compostaggio collettivo

I progetti di compostaggio collettivo, cosi come quelli di compostaggio domestico, vengono autogestiti dai cittadini, e sono indipendenti dai servizi di raccolta differenziata offerti dal comune.

I vantaggi di fare compostaggio in gruppo (collettivo) invece che da soli (domestico) sono:

 produrre un compost di più alta qualità, vista la diversità degli scarti alimentari che arrivano alla compostiera;

– condividere il proprio impegno settimanale di controllare la salute del compost con altri concittadini

 Permettere a chi non ha spazio per una compostiera domestica, di poter fare comunque il compost.

– Creare un progetto che favorisca l’occasione di socializzare e condividere la gioia del partecipare al ciclo di trasformazione della natura.

Ovviamente tale progetto alleggerisce il carico di lavoro del gestore di raccolta di umido o differenziata; si deve individuare una o più aree comune per alcune zone della città; può essere d’aiuto a sviluppare tale progetto, l’inserimento di tale gestione, all’interno della nostra precedente proposta “ ADOTTA un’AREA VERDE “, già completa di regolamento da aggiornare per tale iniziativa; il compost così creato, rimane nei confini comunali e in più favorisce una concimazione naturale di aree verdi territoriali, con il vantaggio del risparmio di possibile conferimento in discarica da parte del Gestore di NU.

Compostaggio domestico

Per facilitare ad intraprendere tale pratica anche a livello domestico, eliminando così una parte di recupero a carico del gestore unico della NU, si può anche proporre una riduzione di imposta sulla TARI, andando a modificare l’ordinamento comunale di San Vincenzo  su tale tassazione e ipotizzando a proposito e  sulla base che il cittadino, comunque, sta contribuendo a migliorare l’immagine cittadina; quindi richiamando il DECRETO-LEGGE 12 settembre 2014, n. 133 – Art. 24 “Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali  in materia di tutela e valorizzazione del territorio”, comma 1 e modificando l’ordine di “RIDUZIONI PER IL RECUPERO (utenze non domestiche) Comune di San Vincenzo” dove:

“La quota variabile per le utenze non domestiche può essere ridotta a consuntivo in proporzione alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero nell’anno di riferimento, mediante specifica attestazione rilasciata dall’impresa, a ciò abilitata, che ha effettuato l’attività di recupero.”

Per «recupero» si intende, ai sensi dell’art. 183, comma 1, lett. t), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, una qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione o di prepararli ad assolvere tale funzione, all’interno dell’impianto o nell’economia in generale.

La riduzione è fruibile fino al limite massimo del 10% della quota variabile del tributo in modo proporzionale alle quantità di rifiuti speciali assimilati che il  produttore  dimostra  di  aver avviato al recupero, direttamente o tramite soggetti autorizzati, secondo il seguente schema:

  • 10% della quota variabile, nel caso di avvio al recupero di una percentuale di rifiuto assimilato all’urbano pari al 100% del rifiuto producibile secondo la superficie imponibile e il corrispondente coefficiente Kd;
  • 5% della quota variabile, nel caso di avvio al recupero di una percentuale di rifiuto assimilato all’urbano dal 50% al 99% del rifiuto producibile secondo la superficie imponibile e il corrispondente coefficiente Kd;
  • 2% della quota variabile, nel caso di avvio al recupero di una percentuale di rifiuto assimilato all’urbano dal 10% al 49% del rifiuto producibile secondo la superficie imponibile e il corrispondente coefficiente Kd;

La riduzione deve essere richiesta annualmente dall’interessato, compilando l’apposito modulo, entro il 31 gennaio dell’anno successivo, consegnando la documentazione indicata nel modulo stesso.”

la modifica andrà a cambiare il testo in:

“RIDUZIONI PER IL RECUPERO (utenze domestiche)”

La quota variabile per le utenze domestiche può essere ridotta a consuntivo in proporzione alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero nell’anno di riferimento, mediante specifica attestazione rilasciata dall’impresa, a ciò abilitata, che ha effettuato l’attività di recupero.”

Compostaggio Mense Scolastiche:

ESEMPIO di compostaggio automatico collettivo.

Il MODello T40 può accogliere rifiuti organici da circa 25-35 famiglie o pasti-mensa da 100 a 134 al giorno, oppure 75-100 Kg/settimana.

La compostiera T480  può raccogliere frazione organica fino a 800-2400 Kg settimana per 275-650 famiglie oppure da 760 a 2266 pasti-mensa al giorno.

La capacità di ogni modello è variabile della modalità di gestione del composter.

In allegato: BIGHANNA Composter Caratteristiche tecniche e BIGHANNA Composter – descrizione sistema

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b)

Per avere un’idea di cosa siamo riusciti a fare in pochi anni, parlando a proposito dell’inquinamento da plastiche o robe simili, sarebbe giusto sapere che il polietilene tereftalato fu inventato nel 1941 da John Rex Whinfield e James Tennant Dickson, che ripresero le precedenti ricerche di Wallace Carothers.

Nel 1952 viene registrato il marchio Mylar.

Il brevetto delle bottiglie in PET risale al 1973 e appartiene al chimico Nathaniel Wyeth.

Passando ora agli Eco-COMPATTATORI, proviamo a chiarire il funzionamento, scopo, business, recupero materie, salvaguardia dell’ambiente, opportunità di lavoro.

Il cliente porta il proprio materiale usato e post-consumo nel negozio convenzionato o al centro di raccolta , ove è predisposta la raccolta in appositi ECO-COMPATTATORI.

Il merchant ( o esercente ) riconoscerà al proprio cliente un compenso secondo la quantità e qualità del materiale con rilascio immediato di COUPON o VOUCHER che indirizzano allo sconto commerciale su nuova merce acquistata . Questi possono essere registrati anche su CARD o sul WEB.

L’ azienda preposta al trasporto dei rifiuti verrà direttamente all’interno del negozio convenzionato o al centro di raccolta e ritirerà il materiale usato e post-consumo.

Il negozio convenzionato vende più merce grazie al richiamo del materiale raccolto. L’azienda preposta al trasporto dei rifiuti controlla il peso della merce introdotta e lascia traccia sullo scontrino della bilancia , o sulla CARD o sul WEB , intestata al cliente, di quello che è stato recuperato. Il materiale viene acquistato e “rigenerato” con gli impianti di recupero e di riciclo appositi e autorizzati, specializzati per ogni tipologia di materiale, facendo guadagnare sul risparmio della merce promozionata dai negozi convenzionati.

La raccolta “rifiuti” specializzata in materiale plastica di PET ( bottiglie d’ acqua ) , plastica in HDPE ( shampoo, ammorbidente , ecc ) , ALLUMINIO ( lattine ) , VETRO , permettendo al Merchant , alla pubblica amministrazione e al fornitore di studiare i piani di marketing e programmare gli acquisti “premiando e pagando” il cliente con il COUPON – SCONTO rilasciato all’ instante .

Basta che il cliente inserisca il suo “rifiuto” portato da casa per ottenere all’ instante il CUOPON – SCONTO , come buono acquisto di prodotti da spendere in sconto sull’ acquisto del prodotto sponsorizzato ( dai fornitori o dai merchant ) .

In base a quanto sopra, ad esempio, può essere indetto un concorso per individuare una impresa che dovrà posizionare e installare sul territorio del Comune di San Vincenzo eco compattatori per la raccolta di plastica ed alluminio “fuori terra” o collocati con assenza di scavi, da impiegarsi per la raccolta differenziata degli imballaggi di plastica ed alluminio con emissione dello scontrino all’atto del conferimento dei rifiuti.

 Questo dovrebbe avvenire a mezzo avviso pubblico.

Per evitare controversie e provvedimenti da parte di enti pubblici che intendano monopolizzare la causa “ RIFIUTI “, sarebbe opportuno deliberare il progetto attraverso la Giunta Comunale, al fine di indirizzare i cittadini verso un comportamento più rispettoso dell’ambiente e della collettività, con l’intento di promuovere un servizio di raccolta differenziata che premi i cittadini virtuosi attraverso un ritorno economico.

Contestualmente all’AVVISO PUBBLICO, sarebbe opportuno anche allegare a tale delibera, il CAPITOLATO di servizio di raccolta di plastica ed alluminio tramite eco-compattatori nel Comune di San Vincenzo.

Quest’ultimo chiarirà ulteriormente la posizione comunale nei confronti di chi presenterà un’istanza di partecipazione all’avviso pubblico.

e)

 Medie e grandi strutture di vendita

 1. Le medie e grandi strutture di vendita, ai fini del rilascio o del rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività commerciale prevista dalla legislazione vigente, devono presentare, ai sensi della legge regionale 18 maggio 1998, n. 25, il bilancio dei rifiuti prodotti e della loro gestione, comprensivo degli imballaggi e vuoti a rendere, osservando le relative indicazioni e prescrizioni nella gestione dei rifiuti assimilati e speciali. La redazione del suddetto bilancio dovrà tenere conto delle disposizioni del presente regolamento.

2. Le grandi strutture di vendita, ai fini del rilascio o del rinnovo dell’autorizzazione commerciale, oltre a quanto previsto al comma 1, nell’ambito dei nuovi insediamenti o di modifiche degli esistenti, dovranno prevedere appositi e adeguati spazi dedicati alla gestione separata e alla raccolta differenziata di ogni frazione merceologica.

3. Il bilancio di cui al comma 1, dovrà indicare le quantità di rifiuti prodotte e le diverse tipologie dei rifiuti speciali assimilati, nonché le modalità di conferimento differenziate degli stessi, in coerenza con gli atti di pianificazione provinciali e locali e con le modalità di svolgimento del servizio pubblico di raccolta della zona.

Nel bilancio saranno indicate inoltre le modalità di gestione dei rifiuti pericolosi e dei rifiuti speciali non assimilati, prodotti dalla struttura e gli interventi adottati per la riduzione della produzione dei rifiuti.

Quanto sopra, può essere incluso in un regolamento che sarà finalizzato a rendicontare la produzione dei rifiuti della media e grande distribuzione. Tale calcolo e differenziazione può essere inserito in un  bilancio di previsione  comunale per l’introito che può avere rivendere materiali differenziati a filiera privata o aziende che riciclano plastica, cartoni, lattine e altro.

h)

Last minute Market

“Last Minute Market è in apparenza così semplice da sembrare banale.
Recuperare ciò che è ancora utile e donarlo a chi ha bisogno. Meno sprechi, meno rifiuti, meno inquinamento, più sostenibilità, più cibo, più salute, più risparmi, più investimenti, più solidarietà.”

Questo è, in fondo, il Last Minute Market come potrete leggere nella storia della sua genesi e della sua crescita, nelle testimonianze di alcuni dei partner che hanno reso il progetto una solida realtà, e nella parte dedicata al funzionamento di Last Minute Market nei vari settori in cui ha operato e opera.

Legge ANTISPRECHI

Il progetto di legge antisprechi, ispirato al lavoro sul campo di Last Minute Market è stato presentato per la prima volta nel 2004 (alla Camera dei Deputati, DDL n° 4878 del 2004 e in Senato, DDL n° 2910 del 2004), l’obiettivo che si voleva perseguire era quello di poter recuperare l’intera gamma di prodotti non alimentari per offrire un’assistenza completa alle fasce deboli della società.

Uno shampoo che ha il tappo rotto, la carta igienica dalla confezione danneggiata, i prodotti per la pulizia della casa con difetti nell’imballaggio (solo qualche esempio), per chi  vende non ha più un valore commerciale, ma possono essere utili a chi ha difficoltà, magari solo momentanea.

La Facoltà d’Agraria di Bologna e dei Parlamentari coinvolti, ha reso possibile l’inserimento nella legge finanziaria del 2008 della cosiddetta “legge Antisprechi”.

Di seguito i riferimenti della Legge:

Legge Finanziaria 2008 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale
Legge 24.12.2007 n° 244, G.U. 28.12.2007 ‘art. 1 comma 130.

All’articolo 13 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, il comma 3 è sostituito dal seguente:

«3. I beni non di lusso alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa, diversi da quelli di cui al comma 2, che presentino imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che pur non modificandone l’idoneità di utilizzo non ne consentono la commercializzazione o la vendita, rendendone necessaria l’esclusione dal mercato o la distruzione, qualora siano ceduti gratuitamente alle ONLUS, per un importo corrispondente al costo specifico sostenuto per la produzione o l’acquisto complessivamente non superiore al 5 per cento del reddito d’impresa dichiarato, non si considerano destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ai sensi dell’articolo 85, comma 2, del testo unico delle imposte dei redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. I predetti beni si considerano distrutti agli effetti dell’imposta sul valore aggiunto».

Quindi possiamo ipotizzare un recupero a prezzi di realizzo nei centri commerciali.

Risultato:

qualche posto di lavoro; un’ espositore che raccoglie tutte le merci in scadenza e che dovrebbero essere vendute a prezzi di costo; minor inquinamento ambientale; recupero di cibo ancora commestibile con conseguente buona azione e sicuramente una immagine positiva per la cittadina…Non resta che coinvolgere la GDO, mense scolastiche, mense comunali e aziendali, piccoli e medi rivenditori alimentari, e simili.

j), k) e l)

I tre punti sopra sono chiaramente informativi e di indirizzo assembleare. Questo perché crediamo, ed e anche facilmente intuibile, che la consapevolezza e l’ informazione dei cittadini, rende tutto più semplice.

La costruttiva proposta del DIBATTITO PUBBLICO non nasce casualmente e l’idea del problema rifiuti, riciclo, spreco e altro, può essere sicuramente tema di discussione  . Consideriamo  fondamentale questo passaggio in una prima fase di un qualsiasi progetto.

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Ovviamente  campagne di sensibilizzazione nelle scuole a proposito della raccolta differenziata con laboratori educativi a riguardo.

Probabilmente sono già stati effettuati eventi in tal senso ma questo NON vuol dire che non debba essere ulteriormente incentivata e promossa l’idea, anche con la collaborazione di associazioni.

Anche una campagna assembleare tra tecnici ambientali e cittadini(tolta virgola) fa parte del dibattito pubblico ed è importante per apprendere il punto di vista di esperti o di persone semplicemente interessate al progetto.
Una propaganda estesa a tutta l’area Comunale sul tema  rifiuti e la loro eccessiva produzione, è il minimo che possa essere fatto per sensibilizzare l’opinione pubblica; tale campagna deve sviscerare ogni dubbio e problematica, perorando la causa attraverso filmati, conferenze tematiche, visite nei centri di raccolta rifiuti, organizzando incontri nei centri di riciclo più efficienti e altre manifestazioni volte a dare coscienza e conoscenza delle problematiche comunali, regionali, nazionali e mondiali. Tutto ciò al fine di INFORMARE la cittadinanza tutta sul tema RIFIUTI e l’ECCESSIVA e INGIUSTIFICATA PRODUZIONE di quest’ultimi.

Download PROTOLLO: Comune verso RifiutiZERO

Ulteriori informazioni su

http://sanvincenzo5stelle.altervista.org/blog/rifiuti-sanzione-e-regolamentazione/

http://www.sanvincenzo5stelle.altervista.org/trashed.htm

http://www.sanvincenzo5stelle.altervista.org/diossine.htm

http://www.sanvincenzo5stelle.altervista.org/rsueinceneritori.htm

http://www.sanvincenzo5stelle.altervista.org/taresvarieventuali.htm

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