Perchè una raccolta firme contro il ripascimento

L’articolo 5 dello Statuto del Comune di San Vincenzo richiede “solo 50 firme” per inserire una petizione cittadina tra le istanze da sottoporre all’Amministrazione Comunale.

In un solo giorno sono state raccolte circa 100 firme dalle forze politiche di opposizione unite su questo versante, e che stanno collaborando per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica e al contempo fermare un progetto come il ripascimento davanti ai bagni Mediterraneo, Nettuno e Stella Marina.Spiaggia a San Vincenzo

Stanno firmando infatti, cittadini residenti, ma anche non residenti e turisti che frequentano abitualmente la nostra cittadina… per molti di Loro meta turistica privilegiata.

Un’opera a dir poco discutibile dal punto di vista ecologico, sostenibile e non certo priva di rischi per il nostro arenile e habitat marino.

Ma quello a cui dobbiamo attenerci è la documentazione ufficiale prodotta in fase di approvazione, dalla Regione Toscana… (download documento originale)

Secondo la Regione Toscana infatti, per procedere, NON serve una Valutazione di Impatto Ambientale.

Eppure saranno letteralmente rovesciati sulla battigia e in mare, solo nel primo intervento, 20.500 tonnellate di massi da cava e 8500 tonnellate di graniglia da cava.

Nella fase conclusiva, il secondo intervento, saranno trasferiti dalle colline nell’acqua prospiciente la nostra costa, altri 18.000 tonnellate di massi, mentre sull’arenile saranno depositate direttamente 8500 tonnellate di sabbia proveniente dalle cave di Campiglia.

Tutto questo, capite, che è improponibile… se poi consideriamo che lo scopo principale di questa operazione è il ritorno “economico” per pochi operatori turistici balneari, come chiaramente ammesso nella relazione tecnica commissionata dal Comune.Ripascimento San Vincenzo

Ora, ovviamente Noi non siamo contro il lavoro prodotto dalla piantumazione di “ombrelloni”…ma vorremmo opporci alla distruzione di risorse pubbliche che, in questo caso, inevitabilmente ne deriva. Non si può lasciar correre se vengono “inventati” piani scellerati come quello poco sopra descritto.

La libertà di fare economia deve rientrare nelle regole e nella salvaguardia di un bene prezioso per la Comunità, in questo caso spiagge, mare, habitat. Vorremmo ricordare infatti, ai lungimiranti creatori di tale progetto, che una volta invaso il nostro prezioso litorale da ghiaia, tutto sarà modificato, per sempre.

L’Amministrazione di San Vincenzo indica come unica soluzione al problema erosivo, innescato anche dalla costruzione del nuovo porto, fortemente voluto dal nostro attuale Sindaco, una soluzione distruttiva non solo per San Vincenzo ma anche per le colline gestite da Cave per Campiglia, azienda di escavazione riportata nella relazione regionale come potenziale fornitore di massi e graniglia da cava.

Insomma un circuito economico-distruttivo, atto solo all’inventarsi un reddito con soldi pubblici… Ancora una volta le lobby hanno trovato terreno fertile col Partito Democratico.

La conclusione è chiara:

Non ci sono garanzie sulla salvaguardia degli arenili;

Non c’è garanzia sulla salvaguardia del mare;

Non c’è garanzia sulla conservazione degli habitat marini;

Non c’è garanzia sulle conseguenze economico-turistico future del nostro territorio…

Firmate la petizione… e il resto è nelle Vostre mani o meglio, nel Vostro prossimo voto.

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