Per proteggere la costa… “eliminare” la Posidonia o i politici?

Si è concluso in anticipo rispetto alla tabella di marcia, il congresso sulla “Posidonia spiaggiata: rifiuto o risorsa” l’8 Maggio scorso… e la critica nasce spontanea: i Comuni di San Vincenzo e di Castagneto Carducci, quest’ultimo dove è avvenuto il seminario… hanno insabbiato oltre 15.000 metri cubi (secondo le ultime stime) di posidonia arenata nell’estate del 2016, ad oltre un kilometro di distanza dal ritrovamento del vegetale. E il trasporto del” rifiuto o risorsa” è avvenuto su camion, violando leggi, linee guida e chi più ne ha, più ne metta (leggi anche San Vincenzo… il caso “posidonia insabbiata”).

Al congresso, organizzato in un giorno feriale, previsto tra le ore 10:00 e le ore 15:00 non sono riusciti neanche a rispettare la scaletta da Loro decisa. Per chi avesse avuto impegni la mattina (e di lunedì è possibile) e fosse riuscito a presentarsi subito dopo l’ora di pranzo (intorno alle 14.30…), avrebbe solo potuto leggersi la scaletta nel manifesto posto all’esterno del Teatro Roma, ormai chiuso. Anche da questo si evince una certa serietà.

Secondo l’On. Velo, è stato dimostrato, durante il convegno, che lo spostamento della posidonia è possibile “in situ”… Certo! “IN SITU” e NON ad oltre un kilometro di distanza e con camion. Visto che invece di essere lasciata a proteggere la costa, la posidonia è stata interrata su una spiaggia, devastandole la struttura, e in una zona dichiaratamente NON a rischio di erosione. Tra le tante caratteristiche di questa pianta, abbiamo tutti ben chiaro che il contrasto all’erosione costiera è una delle sue principali proprietà.

Ma veniamo ora alle grandi idee e manovre dei nostri amministratori e assessori all’Ambiente.

Nella delibera n. 366 del 03 Maggio 2017 sembra che nello scorso inverno, la costa Sanvincenzina sia stata oggetto di un costante attacco di Tsunami, Maremoti, Uragani, onde anomale… Si legge testualmente all’interno del documento:

“CONSIDERATE le intense mareggiate verificate nel periodo autunno-invernale che hanno creato movimenti delle sabbie, provocando a sua volta fenomeni di erosione in diversi punti della costa e consecutivamente fenomeni di accumulo in altre aree, soprattutto nei fondali marini immediatamente a ridosso delle spiagge;

PRESO ATTO che il suddetto fenomeno di erosione è oltremodo accentuato nelle due aree immediatamente a nord ed a sud del porto turistico di San Vincenzo, rendendole pertanto insufficientemente sfruttabili ai fini turistici e compromettendo le potenzialità del territorio;”…spiaggia a San Vincenzo dopo il Palio della Costa Etrusca

Lo chiediamo e ripetiamo ancora una volta: ma l’erosione costiera a San Vincenzo dove è? Non sarà che l’Assessore Russo & Company fanno uso del dizionario dei sinonimi e dei contrari per garantire ampie spiagge (dove in natura non ci sono) da destinare a praterie di “ombrelloni”?

E tutti questi disastri marini quando sono avvenuti? Oppure è normale che il mare ogni tanto si agiti…? Diversamente, NON è normale aver costruito un porto che ostacola correnti e ha invaso con cemento zone che possono causare spiaggiamento anomalo della posidonia. Quest’ultimo avviene normalmente durante il periodo compreso tra l’inizio dell’autunno e la fine dell’inverno…  uno spiaggiamento favorito da azione combinata delle correnti marine e del vento. Diversamente lo spiaggiamento durante la stagione estiva, potrebbe essere dovuto dall’azione antropica sempre più pressante e invasiva degli habitat marini.

E allora cosa si sono inventati i nostri Amministratori, per chi ancora non lo sapesse:

“La difesa della costa”… un progetto mirato allo sfruttamento economico delle nostre spiagge.

Solo la persona che scriverà il regolamento e la documentazione dedicata per essere presentata alla Regione Toscana ci costerà 13.703,04€.

Come abbiamo già scritto in altri articoli, un progetto folle quello della “protezione della costa” messo in piedi dalla Regione e dai Comuni come San Vincenzo. Un progetto che vedrà un ulteriore distruzione delle nostre colline ed ancora violenze al nostro mare. Un progetto che vedrà “gettare” letteralmente nel nostro mare oltre 60.000 tonnellate di massi portati via ai nostri rilievi collinari. Un progetto che costerà oltre 2.300.000€ di soldi pubblici per avere a battigia, dove i bambini mandati al mare dai pediatri, si vedranno bucherellare i piedini da residui di cava che, stranamente si trovano privi dell’erosione naturale propria invece del ciottolo di mare.

All’interno della convenzione, con il “professionista” ci si accerta che NULLA trapeli o esca fuori inserendo clausole e articoli con chiare specifiche:

“Art. 5 – … Il Professionista si impegna ad osservare ed a fare osservare la piena riservatezza sulle informazioni, i documenti, i dati che gli saranno forniti dal Comune di San Vincenzo ovvero quelli di cui verrà a conoscenza nell’espletamento dell’incarico. …” (leggi la convenzione)

Come al solito si “insabbiano” i dati, ma perché?

E qui introduciamo anche la risposta dell’ass. Russo alla nostra istanza, inviata e depositata in data 20 Febbraio 2017, sulla difesa della costa e progetti alternativi alla distruzione del nostro ecosistema. Una risposta dove si riportano goffamente scuse e opinioni di pseudo esperti che non hanno trovato di meglio che consigliare di spostare sassi scheggiati dalle colline fino al mare (download risposta Ass.Russo sulla protezione della costa).

(Potrebbe interessarti anche: Protezione della costa – barriere soffolte)Protezione della costa e barriere soffolte

Le conclusioni le potete leggere nella risposta dell’Assessore. Una totale mancanza di apertura a più valide alternative.

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