“In merito alla cava del Broccatello…”

Torniamo a parlare della Cava del Broccatello e al dover affrontare il problema del transito di Camion con portata superiore a 7,5 tonnellate, dalla vecchia Aurelia (SP 39), sulle strade vicinali, una delle Rozze dell’Acquaviva e una del Verdello. Detti camion attraverseranno un varco aperto in via Volta, nell’area urbana denominata Acquaviva, Comune di San Vincenzo.

Dobbiamo riparlarne e sollevare attenzioni su Cave e confini comunali perché il Comune di Castagneto Carducci sta discutendo il Piano Operativo a seguito dell’entrata in vigore della nuova Legge urbanistica della Regione Toscana – L.R. 65/2014, quindi il Regolamento Urbanistico sarà ora denominato Piano Operativo.

La cava del Broccatello, come sappiamo, è sul territorio del comune di Castagneto, quindi definiranno anche in relazione ad essa.

60 giorni… il tempo in cui si potevano effettuare osservazioni al Piano Operativo. Scadenza ultima il 20 Ottobre.

Nel frattempo ci chiediamo cosa stia facendo l’Amministrazione Comunale di San Vincenzo, che tanto a promesso su questa vicenda, per evitare il transito di camion da cava in via Volta e nella zona residenziale Acquaviva.

Come sopra indicato, Castagneto Carducci dovrà inserire norme nel proprio Piano Operativo che definiscano anche la questione del sito estrattivo. Per far questo si dovrà necessariamente tenere conto del fatto che il Comune di San Vincenzo è l’ente proprietario delle strade riportate nella relazione tecnica richiesta da MDM s.r.l., società proponente della riapertura della cava in questione.

I rapporti invece, tra Comune di Castagneto Carducci e il nostro Comune NON sembrano buoni visto anche i dissapori delle ultime vicende sulla “posidonia occultata” (Vedi citazione per procedimento amministrativo).

Ma tornando alla problematica di accesso alla cava del Broccatello. L’area è una zona boschiva interessata da vincolo idrogeologico, si tratterebbe di agire sulla vegetazione per rendere possibile il transito quotidiano di mezzi pesanti, la nostra osservazione si basa essenzialmente su dubbi e preoccupazioni che questo ne può derivare.

Un’area, insomma, tutelata da decreti precisi che mirano a limitare gli impatti antropici.

Le grandi manovre per la prossima tornata elettorale sono iniziate, ma non basterà raccontare storie e aneddoti stavolta… I fatti e i dati parlano chiaro, la gente non gli crede più. Queste persone non solo NON hanno rispettato il programma elettorale proposto, ma si sono rivelati espressione di una classe amministrativa ormai sorpassata, fatta solo di promesse da rimandare da un lustro all’altro.

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Osservazione

PIANO OPERATIVO Castagneto Carducci  – Osservazione su PROGETTO di COLTIVAZIONE e RIPRISTINO Ambientale della CAVA “BROCCATELLO DELLA GHERARDESCA”

In merito alla richiesta di riapertura della cava “Broccatello Della Gherardesca” sita sul Romitorino nel Comune di Castagneto Carducci ma, in verità, appena dietro San Carlo, Comune di San Vincenzo, notificata anche al Comune di San Vincenzo dal Marzo 2014, dalla società promotrice MDM Marmi di Maremma.

Si rileva che l’art.7 delle Piano delle Attività Estrattive di Recupero delle Aree Escavate e Riutilizzo dei residui Recuperabili della provincia (P.A.E.R.P.) – “Prescrizioni generali relative alla coltivazione e al successivo recupero/ripristino ambientale delle aree estrattive”, riporta al comma 1  “I Comuni approvano i piani di coltivazione e di risistemazione ambientale a condizione che gli stessi rispettino puntualmente le seguenti norme.”

  1. Per quanto concerne le prescrizioni relative a garantire l’assenza di trasformazioni irreversibili dell’assetto idrogeologico e delle falde idriche e il mantenimento dei livelli qualitativi e quantitativi delle acque di falda preesistenti agli interventi di escavazione, non dovrà essere modificata la geometria degli spessori di depositi inerti naturali che ospitino una falda acquifera permanente o comunque rilevante per l’ambiente e gli habitat, per tutto lo spessore dell’escursione freatica. 
  1. Gli interventi in aree boscate che costituiscano trasformazione del bosco si configurano come caso eccezionale e potranno essere previsti esclusivamente nell’ambito della normativa regionale di riferimento. 
  1. La conformazione e la gestione delle cave non dovranno produrre modifiche significative nel deflusso idrico superficiale. In caso di interventi di risistemazione che prevedano la formazione di uno specchio d’acqua permanente, questo non potrà essere collocato lungo un corso d’acqua preesistente né intercettarne i sedimenti e le acque (per scorrimento superficiale o sotterraneo).

Nella RELAZIONE TECNICA ai sensi della l.r. n°78/1998 richiesta dal proponente MDM s.r.l., si riporta che il sito di cava interessato, è all’interno delle aree sottoposte a Vincolo Idrogeologico.

Il confine Comunale tra San Vincenzo e Castagneto Carducci è anche il percorso di accesso per la probabile e/o futura Cava del Broccatello. Questo verrebbe quindi interessato dal quotidiano  transito di  veicoli con portata superiore a 7,5 tonnellate, diretti alla SP 39 ( Aurelia ). Per rendere transitabile questo passaggio, già composto da due strade vicinali, una delle Rozze dell’Acquaviva e una del Verdello, si dovrà aprire un varco di passaggio attraverso via Volta, nella zona denominata Acquaviva – Comune di San Vincenzo. In questo modo si andrà a transitare con mezzi importanti su un  tracciato  in area sottoposta a Vincolo Idrogeologico soggetto al DPGR 48/R/2003.

Il comma 15 riporta che nel caso in cui un’area estrattiva sia interessata da vincoli condizionanti, il progetto di coltivazione ed il relativo piano di recupero dovranno tenerne conto, prevedendo le necessarie azioni di mitigazione e minimizzazione degli impatti prevedibili. 

Il comma 16 mette in evidenza se la stessa area estrattiva sia in disponibilità di più di un soggetto interessato ad esercitare l’attività e nel caso si renda necessario realizzare infrastrutture comuni di servizio all’attività estrattiva (strade di accesso e carreggio, recinzione perimetrale, impianti di lavorazione primaria e secondaria, servizi, …) da condividere tra i diversi gestori, sarà da preferire la realizzazione di un progetto di coltivazione e recupero ambientale unico per tutta l’area. 

Non si rileva però nel comportamento consigliato dalla Normativa, quando siamo di fronte a casi dove l’area da coltivare è in un Comune diverso da quello che eventualmente dovrebbe dare l’accesso al Sito. Si aggiunge a questa caratteristica il fatto di avere la strada di accesso boscata, sul confine comunale ed interessata da vincolo idrogeologico, nonché sottoposta a DPGR 48/R/2003. Inoltre l’accesso all’eventuale percorso è inserito all’interno di un centro abitato denominata Acquaviva, in via Volta, nel Comune di San Vincenzo. 

Il Piano di indirizzo territoriale con valenza di Piano Paesaggistico ( PIT ) ai sensi dell’art.143 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, al CAPO VIII bis “Compatibilità paesaggistica delle attività estrattive” comma 1 Articolo 18 bis, riporta nelle norme generali:

1 –  Ai fini della verifica di compatibilità con i valori (statutari/patrimoniali) espressi dal territorio riconosciuti dalle elaborazione del Piano, le nuove attività estrattive e le varianti di carattere sostanziale ai fini paesaggistici delle attività estrattive esistenti sono sottoposte a valutazione paesaggistica.

Considerato che in idrologia e ingegneria ambientale con il termine “rischio idrogeologico” si intende il rischio connesso all’instabilità dei pendii, le possibili conseguenze sull’incolumità della popolazione e sulla sicurezza di servizi e attività su un dato territorio, sono dovuti alle conformazione dei terreni, dei corsi d’acqua e quindi condizioni ambientali che coinvolgono le acque piovane e il loro ciclo idrologico una volta cadute al suolo. Sull’area in esame, cioè le due strade vicinali, una delle Rozze dell’Acquaviva e una del Verdello, si dovrà realizzare eventualmente una strada attraverso via Volta, nella zona denominata Acquaviva – Comune di San Vincenzo, che oltre ad essere sotto il DPGR 48/R/2003, si mostra anche sotto il decreto BOSCHI E FORESTE Regio decreto-legge 30 dicembre 1923, n. 3267 (in Gazz. Uff. 17 maggio 1924, n. 117)”

Nella RELAZIONE TECNICA ai sensi della l.r. n°78/1998 richiesta dal proponente MDM s.r.l., si riporta che

Attualmente l’accesso in cava avviene tramite una strada che parte dalla S.P. 39 (Vecchia Aurelia) dalla quota di 10 m s.l.m. e dopo circa 5300m di percorso arriva nell’attuale piazzale di cava posto a quota 196 m s.l.m.. Il percorso è composto da due strade vicinali censite catastalmente come “Strada vicinale delle Rozze dell’Acquaviva” e “Strada vicinale del Verdello”. Tali strade, tuttora in buono stato, dovranno essere soggette a manutenzione ordinaria tale da permettere il traffico dei mezzi adibiti al traporto dei materiali cavati. A tale scopo saranno soggette a ripristino e manutenzione ordinaria anche le piazzole esistenti di modo da creare lo spazio necessario allo scambio dei automezzi quando necessario. Il tracciato della strada di accesso in cava si trova in area sottoposta a Vincolo Idrogeologico ai sensi del R.D. 3267/1923 e quindi le operazioni relative alla messa in pristino della strada e alla sua manutenzione sono soggette Regolamento Forestale della Toscana (DPGR 48/R/2003)”

Non si rilevano indicazioni in merito, nel testo sopra,  alle autorità dell’ente proprietario delle strade e di parte del  tracciato proposto nella relazione.

In merito alla viabilità sulle strade di proprietà dell’ente, il Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 “Nuovo codice della strada” attraverso l’art. 6 “Regolamentazione della circolazione fuori dei centri abitati” e l’art. 7 “Regolamentazione della circolazione nei centri abitati”, si definisce le limitazioni di accesso alle strade di proprietà comunale. In particolare l’art. 6 comma 4, lettera b), l’ente proprietario della strada può, con l’ordinanza, stabilire obblighi, divieti e limitazioni di carattere temporaneo o permanente per ciascuna strada o tratto di essa, o per determinate categorie di utenti, in relazione alle esigenze della circolazione o alle caratteristiche strutturali delle strade.

L’art. 7 comma 1 lettera b) limita la circolazione di tutte o di alcune categorie di veicoli per accertate e motivate esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale, conformemente alle direttive impartite dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti…[ ]

Ancora il Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 “Nuovo codice della strada” art. 14 “Poteri e compiti degli enti proprietari delle strade” comma 4 “Per le strade vicinali di cui all’articolo 2, comma 7, i poteri dell’ente proprietario previsti dal presente codice sono esercitati dal comune.”

L’ente proprietario delle strade sopra menzionate, è il Comune di San Vincenzo

Attualmente risulta presente una ordinanza, la n. 130 del 20/10/2015, aggiornata con dalla Deliberazione della Giunta Comunale n. 306 prodotta in 28/12/2017, sul territorio comunale di San Vincenzo dove si REGOLA la CIRCOLAZIONE STRADALE dei VEICOLI di MASSA COMPLESSIVA a PIENO CARICO SUPERIORE a 3,5 tonnellate nel CENTRO ABITATO E a 7,5 TONNELLATE sul restante TERRITORIO COMUNALE.

Conclusione

Per tutto quanto in premessa,

si richiede l’esclusione della possibilità di consentire l’accesso per l’eventuale attività estrattiva denominata anche cava del “Broccatello Della Gherardesca” sita sul Romitorino nel Comune di Castagneto Carducci, ma con accesso dal territorio Comunale di San Vincenzo, in quanto non si rilevano autorizzazioni da parte dell’ente proprietario del tracciato, o parte del tracciato, proposto nella RELAZIONE TECNICA ai sensi della l.r. n°78/1998 richiesta dal proponente MDM s.r.l. .

 Non si rilevano altresì autorizzazioni da parte dell’ente proprietario incluse nell’ordinanza n. 130 del 20/10/2015, aggiornata con Deliberazione della Giunta Comunale n. 306 prodotta in 28/12/2017.

Si richiede inoltre con la presente osservazione, di rivedere la pianificazione territoriale nel Comune di Castagneto Carducci, in merito alle autorizzazioni di transito e estrazione di materiali da cava, anche eventualmente da altre zone limitrofe e situate all’interno del Comune, ai fini di tutela del patrimonio naturalistico, boschivo, ambientale delle aree che, anche come da elaborato nella RELAZIONE TECNICA ai sensi della l.r. n°78/1998 richiesta dal proponente MDM s.r.l., l’area è soggetta a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs. 42/04art.142 lettera c) per la presenza di Aree boscate, l’area è soggetta a vincolo idrogeologico, l’area è esterna al perimetro delle aree protette e risulta esterna alla perimetrazione dei siti della rete ecologica regionale (SIC, ZPS, SIR), l’area nella Carta delle Invarianti Strutturali del PS del Comune di Castagneto Carducci nella zona del sito estrattivo è riconosciuta la presenza di un biotopo.

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