“NON può essere solo il mero ritorno economico a dettare un programma di ripascimento”

Il 15 Ottobre scorso abbiamo ricevuto la risposta dalla Regione Toscana in merito alla nostra istanza inviata il 4 Settembre, relativa al ripascimento chiesto dall’Amministrazione Comunale di San Vincenzo, per la zona a sud del porto.

La risposta è chiara e non lascia spazio a discussioni.

La Regione Toscana appoggia in pieno questo progetto scellerato, che mette a rischio i nostri arenili e il nostro mare.

Siamo stati liquidati con poche parole e senza considerazioni in merito alle nostre richieste. Una istanza, la nostra, forte di una petizione con 1100 firme contro questa opera che vedrà rovesciare 60.000t tra massi e graniglia da cava, sul nostro litorale.

Vogliamo allora chiarire ulteriormente alcune questioni.

In questa vicenda NON si è tenuto conto in maniera adeguata dell’interesse pubblico, ma si è favorito principalmente motivazioni di tipo economico.

La Regione Toscana risponde  il 15 Ottobre alla nostra interrogazione, in poche parole e cosi “…il progetto preliminare, redatto dall’Amministrazione Comunale, è stato sottoposto, come previsto dalla normativa vigente, alla procedura di verifica di assoggettabilità ambientale, di competenza della Regione Toscana, che si é conclusa con l’esclusione dalla procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), subordinatamente al rispetto di alcune prescrizioni e raccomandazione.”

Lunedì 22 Ottobre scorso abbiamo recapitato un’ulteriore lettera a tutti gli organi competenti, compreso gli uffici tecnici del Ministero dell’Ambiente.

Secondo il bollettino BURT n.44 emesso in data 31 Ottobre 2017 (da pag.98),

”…preso atto che, in base alla documentazione presentata dal proponente, emerge, tra l‘altro, quanto segue: la finalità del ripascimento dell’arenile di San Vincenzo nel tratto interessato dall’intervento, è quella di conferire alla spiaggia una forma che consenta l’assorbimento delle mareggiate più intense, obiettivo che è connesso e strettamente funzionale anche alla gestione del demanio marittimo di competenza del Comune;

il tratto di arenile interessato è posto a sud del porto turistico di San Vincenzo, ed è utilizzato (da nord verso sud) dall’arenile dato in concessione all’Albergo Stella Marina Federica, al Bagno Nettuno, segue un tratto di spiaggia libera, infine al Bagno Mediterraneo; l’area di intervento si colloca nei pressi del porto turistico di San Vincenzo, prospiciente stabilimenti balneari, a ridosso dell’abitato di San Vincenzo. L’arenile è facilmente raggiungibile dalla viabilità pubblica e dagli accessi diretti;

ai fini della scelta dell’intervento, la soluzione progettuale descritta scaturisce da un’analisi di alternative basate su criteri che tengono conto delle zone più critiche dal punto di vista dell’erosione o dell’accrescimento, dell’interesse turistico ricreativo e dell’interesse di difesa del centro abitato.

Non intervenire, alla luce degli studi effettuati, significa confermare lo stato di criticità evidenziato e connesso a fenomeni che gli studi e la modellizzazione hanno evidenziato. Infine l’alternativa zero significa anche penalizzare sino ad impedire la permanenza delle strutture turistico-balneari esistenti e le relative ricadute economiche; “

Considerato che sono state notificate al Comune di San Vincenzo il 19 di Agosto 2018, oltre 1100 firme raccolte in una petizione contro la realizzazione del progetto denominato 2016-DC-8.

Visto che i cittadini residenti e non, attraverso la petizione, hanno espresso dubbi e contrarietà su questa opera, che potrebbe avere conseguenti danni sull’arenile e sull’habitat marino prospiciente alla nostra cittadina.

Considerato che le richieste dei cittadini NON possono rimanere inascoltate, e se parliamo di “…penalizzare sino ad impedire la permanenza delle strutture turistico-balneari esistenti e le relative ricadute economiche;” come riportato in uno dei passaggi del BURT Regione Toscana, n. 44 Ottobre 2017, ricordiamo che l’art. 45 del Codice della Navigazione stabilisce che :

“Modifica o estinzione per cause naturali –

Quando, per cause naturali, i beni del demanio marittimo concessi subiscono modificazioni tali da restringere l’utilizzazione della concessione, il concessionario ha diritto ad una adeguata riduzione del canone. Qualora le cause predette cagionino modificazioni tali nella consistenza dei beni da rendere impossibile l’ulteriore utilizzazione della concessione, questa si estingue.”

La responsabilità del Comune, della Regione e dell’Agenzia del Demanio su costruzione di opere di difesa in caso di minaccia di distruzioni totali o parziali delle opere costruite sul demanio marittimo, per effetto di eventi meteo-marini, sia pure eccezionali o per effetto di erosioni, è quindi regolata appunto dall’art. 45 del Codice di Navigazione.

Se di questo parliamo, lo stesso diritto di esprimersi in merito a questa opera, lo dovranno avere anche i cittadini che chiedono una revisione, un approfondimento, una valutazione di impatto ambientale, uno studio alternativo a quello proposto dall’Amministrazione Comunale, tutto ciò chiesto fortemente con una petizione di 1100 firme.

Non può essere quindi, solo il mero ritorno economico a dettare un programma di ripascimento che vedrà sversare 60.000t tra massi e graniglia da cava davanti e sul nostro litorale.

Conclusioni:

Il progetto potrebbe essere NON esente da rischi di danno ambientale, a meno che questo non venga escluso da valutazioni più puntuali.

Con tale aggiornamento al precedente documento inviato il 4 Settembre 2018, chiediamo una analisi più approfondita in merito all’ intervento 2016-DC-8, posto nel Comune di San Vincenzo (LI), e proposto dal Comune di San Vincenzo.

Visto tutto quanto sopra,

richiediamo non solo una valutazione di impatto ambientale (VIA) sul “Ripascimento dell’arenile di San Vincenzo” (Intervento 2016-DC-8 ), ma anche di individuare uno Studio di Progettazione idraulica e marittima che ricalcoli e riveda le caratteristiche del progetto originale in maniera che ci possa essere un confronto.

Nel contempo, si richiede una RIUNIONE PUBBLICA da parte del proponente che possa spiegare ai cittadini la presunta validità dell’opera denominata Intervento 2016-DC-8.

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