“I rifiuti della società”

Le forze politiche della Val di Cornia hanno espresso il loro pensiero negli ultimi articoli e eventi, su ASIU e rifiuti.

Molti hanno anche azzeccato la giusta considerazione, ed è il caso di un articolo uscito in stampa del PD Val di Cornia, dove ci si riferisce alla rovinosa perdita che sarà ASIU, i costi che ne verranno per la comunità se questa partecipata proprietà del Comuni della Val di Cornia, non sarà salvata…peccato che il PD locale ne è praticamente l’indiscusso responsabile in quanto le amministrazioni coinvolte risultano appartenere a quel partito.

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Ma mettendo momentaneamente da parte le critiche e le considerazioni sul Partito Democratico, ci viene spontaneo chiederci come si potrebbe affrontare il problema.

Il M5S da sempre a favore di un sistema che vada nella direzione “RIFIUTI ZERO”, dalla parte della sostenibilità ambientale che porti ad una graduale riduzione dei rifiuti con incremento del riciclo, inseguendo e professando un modello che rispetta non solo l’ambiente ma anche la salute del cittadino e le tasche della comunità, prova a proporre un percorso dove gli inceneritori sono azzerati e le discariche fortemente limitate. A questo proposito vogliamo anche ricordare che il M5S ha depositato al Governo il 4 Febbraio scorso una proposta di revisione sulla legge rifiuti, al fine di rivedere le politiche nazionali in termini di raccolta e smaltimento.

Ma come arrivare a questo obbiettivo?

È stato studiato un protocollo che indirizzi un comune verso “rifiuti zero”, questo nell’attesa di iniziare un ben più virtuoso sistema di raccolta porta a porta spinto, con individuazione di filiere di riciclo valide. All’interno del testo vengono affrontate diverse tematiche per ridurre l’impatto dei rifiuti comunali sulla comunità, individuando azioni e meccanismi di riuso e recupero.

Il protocollo dovrà servire a porre  i cittadini e i Comuni su una strada dove l’investimento inziale sarà ripagato nel breve tempo, avendo così modo di essere partecipi e autori di un innovativo e lungimirante sistema e comunque molte delle amministrazioni attuali hanno fatto dello ZERO WASTE un cavallo di battaglia elettorale ( vedi esempio ).

Il D.L 95/2012, convertito nella L. 135/2012, ha collocato l’organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi “ tra le funzioni fondamentali dei Comuni.”

La legge 191/2009, all’art. 2 comma 186, lettera L, ha altresì̀ imposto “ la soppressione dei Consorzi di funzioni tra gli enti locali a decorrere dal 2011 ”, quindi anche degli ATO.

L’Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ATO Toscana Sud è un ente avente personalità giuridica di diritto pubblico e rappresentativo di tutti i Comuni compresi nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto.
Costituita ai sensi della Legge Regionale Toscana 69/2011, a decorrere dal 1° gennaio 2012, l’Autorità ATO Toscana Sud svolge funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sulle attività del servizio di gestione dei rifiuti urbani.

Se ci informiamo con chi già ne fa parte, gli ATO risultano essere enti che aumentano solamente i costi ai cittadini.

L’ASIU secondo le liste civiche è fallimentare e conviene confluire in SEI Toscana, quindi in ATO SUD ( articolo di stampa firmato dalle liste civiche della Val di Cornia ) …dove saremo i fanalini di coda e dove continueremo ad alimentare poltrone con ancora meno controllo su una effettiva gestione.

Il mondo dei rifiuti è complicato e quest’ultimi NON sono di tutti, purtroppo lo dice la legge italiana ed è ampiamente descritto nel Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152  “Norme in materia ambientale”. Saremmo curiosi di chiedere alle liste civiche come intendono scavalcare questo piccolo problema.

Un’informazione che pare sia accuratamente evitata è cos’è SEI TOSCANA?

SEI Toscana è il nuovo gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle province dell’Ato Toscana Sud, cioè Arezzo, Grosseto e Siena. Raggruppa molti gestori tra cui fa capolino anche REVET. Sulla sua Home Page si legge che L’ATO Toscana Sud è la prima Area Vasta a concludere il percorso tracciato dalla Legge Regionale n°61/2007 che ha accorpato i bacini in 3 macroATO e ha previsto l’individuazione di un unico gestore tramite gara.

Giá,… la “GARA”!!

Una gara praticamente in solitaria, visto che SEI Toscana era L’unico potenziale gestore presente e con i requisiti adatti al bando su misura costruito.

A disincentivare altri possibili gestori infatti, sopraggiungono norme e regole a dir poco rocambolesche e dal  bando di gara si evince che l’aggiudicatario avrà l’obbligo di corrispondere ai precedenti gestori i crediti TIA non riscossi ed il cui ammontare sarà pari a euro 10.500.000.

L’imposizione di un pagamento di così rilevante importo era vincolante e dunque disincentivante per tutti gli eventuali concorrenti meno che per I PRECEDENTI GESTORI ( SEI Toscana ).
Nella durata dell’affidamento era previsto che il servizio in oggetto della presente procedura avrebbe potuto avere durata “non inferiore a 15 nè superiore a 25 anni”. La mancanza di un dato preciso sulla durata del contratto ha amplificato l’incertezza sulle possibilità̀ di ammortamento della somma di 10.500.000 da corrispondere al precedente gestore in caso di assegnazione del bando.

Ancora nell’ambito dei requisiti tecnico organizzativi era richiesto al concorrente di avere in gestione uno o più impianti di termovalorizzazione di cui almeno uno con una capacità di trattamento autorizzato almeno pari a 40.000 ton/anno. Anche questo pre-requisito ha scremato ulteriormente la concorrenza.

Quindi, quale prospettiva può dare un simile gestore di rifiuti che ha avuto accesso ad un bando di gara chiaramente favorito, con all’attivo almeno due inceneritori e alcune discariche? Senza contare che la legge sopprime gli ATO e renderebbe non valida la solitaria corsa di SEI TOSCANA per aggiudicarsi il bando.

Sembra che si voglia ogni volta omettere la realtà dei fatti!

Tra le dune della ormai ex Lucchini, giá pronti, di rifiuti speciali, ve ne è almeno per 10 anni e parliamo di quelli da riconvertire in CONGLOMIX.

Crediamo davvero che sarebbero stati rispettati gli accordi tra chi ha riempito il porto di Piombino con inerti di cava, inquinando non solo il nostro mare, ma tutto l’ambiente con la movimentazione di circa 900 camion al giorno, aggiungendo pericoli stradali e quant’altro, se la piattaforma CONGLOMIX avesse prodotto cemento a KM zero?

La TAP era operativa comunque al tempo e la problematica è stata semplicemente legata al fatto che al tempo, lo stabilimento Lucchini ad un certo momento ha smesso di pagare il conferimento in TAP delle sue scorie, quindi ASIU-TAP non ha potuto produrre il CONGLOMIX a bassi costi per poter rientrare sul mercato. 

Adesso facciamoci qualche domanda!

Quanto costava smaltire una tonnellata di rifiuti speciali proveniente da una acciaieria? Quanto costava a Lucchini conferire rifiuti in TAP? A quanto poteva vendere TAP, il suo prodotto…un prodotto a Km zero e comunque inquinante come il cemento? Chi sta riempendo il porto di Piombino di massi, inerti e cemento?…ma sopratutto dove sono i rifiuti speciali di Lucchini?

In primis la responsabilità dell’azione fallimentare dell’ ASIU è dei sindaci della Val di Cornia della precedente amministrazione ed in parte degli attuali,  perché hanno continuato a fregarsene, continuando a far pagare i cittadini sotto ogni profilo sia ambientale che finanziario ( vedi la responsabilità dello scempio delle nostre colline ).

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La storia si ripete e come molte prese di posizioni di personaggi a metà tra ideologie politiche e scelte dettate dall’attaccamento alla poltrona, si inciampa ancora in proclami pubblicitari. Dopo la presa di posizione favorevole su l’unione dei comuni e la società della salute…adesso è la volta dell’ATO SUD.

Su questo palcoscenico dove la poltrona è sempre più protagonista, le certezze che abbiamo sono due: la prima è quella di riconfermare il nostro assoluto disaccordo con scelte che non favoriscono cittadini e ambiente quindi tanto meno il confluire in SEI Toscana, come invece qualcuno desidera ardentemente che succeda…e la seconda è che le stampelle del PD sono sempre più evidenti.

MoVimento5stelle San Vincenzo

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Una risposta a ““I rifiuti della società””

  1. Ottima disamina…
    in effetti molte cose NON tornano nelle ATO e nella 6 toscana…. ed anche nell’ASIU.
    C’è infatti un ulteriore aspetto nell’ASIU che NON viene quasi mai rilevato, un errore di fondo: ed è quello che chi fa la raccolta NON dovrebbe essere lo stesso soggetto che fa lo smaltimento, questo per ovvi motivi di conflitto di interesse, che però vengono costantemente sottovalutati.
    Se chi raccoglie e spazza ha un inceneritore (vedi bando di gara della 6 toscana) NON farà mai la Raccolta Differenziata spinta, NON gli conviene, produrrà CDR o CSS per l’inceneritore… così chi ha una discarica (vedi ASIU), magari troverà accorgimenti per ridurre il volume dell’indifferenziato (e far durare di più la discarica) ma una seria RD NON avrà mai l’interesse a farla.

    Ed infatti nella Legge Rifiuti Zero, in discussione, finalmente, in commissione, all’art.13 si recita:

    Art. 13
    Incompatibilità fra gestione della raccolta, gestione dello smaltimento e gestione del riciclaggio
    1. Al fine di evitare il fenomeno monopolistico-industriale e di favorire un corretto sistema di gestione del trattamento dei rifiuti urbani, vige, per gli operatori privati, il principio di separazione di ruolo tra i soggetti gestori delle fasi di raccolta e di recupero della materia e quelli gestori della fase di smaltimento, con espresso divieto per i primi di gestire anche la fase dello smaltimento attraverso qualunque collegamento societario.

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