“Run to the Hill…”

Il monte Calvi ha un rilievo di 646 m s.l.m. ed è posto per la maggior parte nel comune di Campiglia Marittima, toccando anche San VincenzoCastagneto Carducci e Suvereto. Infatti la vetta ricade all’interno del territorio del comune di San Vincenzo.

È il monte più alto della provincia di Livorno ed è stato riconosciuto anche come sito di interesse comunitario (SIC), per la sua elevata diversità floristica,e faunistica. La vegetazione è tipicamente mediterranea e nella fascia meno elevata (fino a 400 m. di altezza) sono presenti uliveti e macchia mediterranea, ma nell’area si concentrano numerose specie di orchidee spontanee.

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In uno studio d’incidenza dell’Ottobre 2013 sul SIC Monte Calvi di Campiglia (IT5160008) commissionato dal Comune di San Vincenzo, si cita testualmente:

“Le possibili interferenze sul SIC dovute all’implementazione dell’ANPIL sono connesse all’incremento della fruizione da parte degli escursionisti nei sentieri descritti nel precedente capitolo.
In particolare i percorsi di attraversamento del SIC sono già in essere e non verranno presumibilmente potenziati per cui non si avrà una significativa modifica in termini di organizzazione dell’area.
Le interferenze ipotizzabili sono quelle già attualmente possibili e riguardano:
– Il disturbo della fauna in termini di rumore;
– Il danneggiamento della flora e degli ecosistemi;
– L’abbandono di rifiuti.”

Quanto sopra riportato, può essere in contrasto con l’ipotesi di insediamento/ampliamento di una cava di estrazione?

In Italia la redazione degli elenchi SIC e ZPS è stata effettuata a cura delle regioni e delle province avvalendosi della consulenza di esperti e di associazioni scientifiche del settore.

Tutti i piani o progetti che possano avere incidenze significative sui siti e che non siano non direttamente connessi e necessari alla loro gestione devono essere assoggettati alla procedura di valutazione di incidenza ambientale.

“Da questa altezza, sebbene modesta, il panorama è amplissimo per l’assenza di altre più elevate quinte montuose: verso l’Appennino lo sguardo spazia sull’esteso e alternato variare delle linee di cresta delle Colline Metallifere, coperte da fitti boschi, fino alle emergenze più riconoscibili come le Cornate di Gerfalco e il lontano Amiata. Nel quieto disporsi degli impluvi e, ancor più, nelle piane che avvicinano la costa, si legge invece il cammino del corsi d’acqua e lo sforzo che l’uomo vi ha dedicato per la loro regimazione. Il fiume Cornia, verso mezzogiorno, si apre la strada verso il mare entro una fertile plaga che fino al secolo scorso era invece occupata da paduli malarici. Guardando verso il mare si osservano innanzitutto le profonde ferite delle cave di calcare aperte sul versante occidentale del Monte Calvi, poi il poggio solatìo dove è appoggiata Campiglia e quindi la lunga linea di costa. Sullo sfondo, galleggianti sul filo dell’orizzonte, l’Elba, la Capraia e la lontana Corsica. “

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“Richiesta di chiarimenti in merito alla proposta di ampliamento di perimetro di escavazione a favore di Cave di Campiglia S.p.A.” 

In riferimento alla presentazione del modello per la formulazione delle osservazioni al P.A.E.R.P. della provincia di Livorno da parte della società Cave di Campiglia S.p.A. con numero di protocollo 12098 del 26 Marzo 2014 al Comune di San Vincenzo,

Visto il termine di presentazione delle osservazioni di 60 giorni;

Visto il termine entro cui il comune di San Vincenzo deve rispondere secondo la L.R. 78/1998 art. 19 comma 6 e cioè entro trenta giorni dalla presentazione di cui al comma 5, con inoltro dell’istanza alla Regione allegando il proprio parere in merito;

Si richiede di far partecipe la cittadinanza a proposito dell’esito che potrebbe aver avuto tale richiesta di ampliamento di perimetro di escavazione come da figura n. 2 della proposta di inserimento di nuova superficie nelle perimetrazioni P.A.E.R.P. relative al Comune di San Vincenzo da parte di Cave di Campiglia s.p.a. .

Considerando,

l’ Articolo 9 della Costituzione Italiana che cita testualmente:

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione”;

che il Piano di indirizzo territoriale con valenza di Piano Paesaggistico ( PIT ) ai sensi dell’art.143 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, al CAPO VIII bis “Compatibilità paesaggistica delle attività estrattive” comma 1 Articolo 18 bis – riporta nelle norme generali

1 –  Ai fini della verifica di compatibilità con i valori (statutari/patrimoniali) espressi dal territorio riconosciuti dalle elaborazione del Piano, le nuove attività estrattive e le varianti di carattere sostanziale ai fini paesaggistici delle attività estrattive esistenti sono sottoposte a valutazione paesaggistica.

I progetti delle nuove attività̀ estrattive e delle loro varianti di carattere sostanziale di cui all’art. 19 comma 2 della “Disciplina del Piano”, nonché́ i piani attuativi a scala di Bacino estrattivo di cui all’art. 20 comma 1 lett. a) della stessa “Disciplina del Piano”, devono contenere approfondimenti conoscitivi necessari alla verifica di compatibilità̀ con i valori (statutari/patrimoniali) espressi dal territorio riconosciuti dalle elaborazione del Piano.

Ai fini della valutazione paesaggistica delle attività̀ estrattive svolta nell’ambito del procedimento autorizzativo devono essere considerate le componenti del paesaggio:

I struttura idro-geomorfologica (torrenti, corsi d’acqua, sorgenti, geo-siti, emergenze geomorfologiche, crinali, vette, skyline);
II – struttura eco-sistemica (vegetazione, flora, fauna, emergenze naturalistiche quali gli habitat e le specie di interesse comunitario/regionale);
III – struttura antropica espressione del patrimonio storico-culturale del paesaggio estrattivo (antichi siti di escavazione, beni di rilevante testimonianza storica, culturale, connessi con l’attività̀ estrattiva quali cave storiche, vie di lizza, viabilità̀ storiche, pareti con “tagliate” effettuate manualmente, edifici e manufatti che rappresentano testimonianze di archeologia industriale legate alle attività estrattive);
IV – elementi della percezione e fruizione (studio dell’intervisibilità);
V – principali caratteri di degrado eventualmente presenti e criticità̀ paesaggistiche.

Ai sensi  dell’ articolo 5, del D.P.R. 357/1997 e art. 1 dove nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei siti di importanza comunitaria ( Pratafiori );

img1In conclusione vogliamo sollevare dubbi e domande.

1) Chi vigilerà sul rispetto dei confini di escavazione rispetto ai confini di un’area di interesse archeologico?
2) Chi vigilerà sul rispetto dei confini di escavazione rispetto ai confini di un’area SIC/SIR-IT5160008 di    1036ha ? ( vedere 12.2.2014 – BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA – N. 6 )
3) E’ nel pieno della legge aver prodotto n.2 sondaggi in un’area di interesse archeologico come da tavola “UBICAZIONE CAMPIONI PRELEVATI”, dalla Società Cave di Campiglia S.p.A.?

Considerato che questo eventuale e ennesimo danneggiamento dell’habitat e ambiente che minerà ulteriormente la vocazione turistica della nostra città, aggravando ancora di più la crisi già pesante del settore, nonché contribuirebbe alla distruzione del patrimonio naturalistico delle nostre zone, che sappiamo essere un bene primario per portare avanti la nostra, sbandierata, fonte di reddito per i maggiori operatori del settore del commercio sanvincenzino, cioé il TURISMO;

l’Amministrazione Comunale di San Vincenzo cosa intente rispondere in merito alla richiesta di ampliamento di perimetro di escavazione a favore di Cave di Campiglia s.p.a., o meglio…cosa ha già risposto?

download istanza completa in formato .pdf

MoVimento5stelle San Vincenzo

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