Mensa scolastica… “Non ce ne siamo dimenticati”

La certificazione “antimafia” a San Vincenzo potrebbe non servire. Ne possiamo fare a meno, ci fidiamo!

A volte accade quando forse il cittadino è demotivato, rassegnato e non fa più caso ai particolari, alle parole, alle allusioni… accade di abbassare la guardia, e anche chi non è proprio in regola, passa inosservato, accede e vince un bando pubblico.

È il caso di una delle ultime delibere comunali, che tenta di chiudere un capitolo di questa Amministrazione sempre più discutibile… e come avrete capito, ci riferiamo al bando indetto per l’affidamento della gestione della mensa comunale per i rimanenti tre anni (uno ormai è già trascorso).

Quella della gestione VIVENDA S.p.A. e il rinnovo del relativo affido, ci ha lasciato dubbi e perplessità che ci hanno spinto a approfondire l’operato del Comune nei confronti di questa Azienda.

Non muoviamo accuse, ma precise richieste di chiarimento che nel caso potranno essere smentite, ma riteniamo doveroso domandare come si può affidare in maniera definitiva l’appalto fino al 2020 della nostra mensa Comunale, a Vivenda S.p.A., anche se questa, al momento della conferma “definitiva”, risulta non possedere i requisiti basilari come “la comunicazione antimafia”… che non è un semplice foglietto di carta, ma un documento ben preciso.comunicazione-certificazione-antimafia-prefetturaÈ doveroso anche ricordare che l’azienda Vivenda S.p.A. risulta tuttora interessata da un procedimento penale presso il Tribunale di Livorno che la vede accusata di non aver rispettato il capitolato di somministrazione nella nostra mensa scolastica presso Istituto Comprensivo Mascagni San Vincenzo e Sassetta, nel triennio 2013/2016 e precisamente per l’anno 2014.

Ci chiediamo quale cittadino offrirebbe una seconda possibilità a chi, durante un lavoro qualsiasi all’interno della propria abitazione, non svolge a regola d’arte e senza omissioni, quello che è stato commissionato, richiesto?

Bene! Noi a San Vincenzo siamo andati anche oltre.

Per dovere di cronaca, ma anche per interesse verso la Nostra Comunità, riportiamo testualmente le parole scritte nella delibera n.62 del 01/02/2017, testo che ha affidato in maniera conclamata il bando di gestione della mensa scolastica a Vivenda S.p.A. fino al 2020:

Che risulta in sospeso la verifica antimafia ed in particolare la comunicazione di cui all’articolo 84, comma 2, del D.Lgs 6 novembre 2011 n.159 e successive modifiche ed integrazioni, ai sensi di quanto disposto dal precedente articolo 83, in attesa del disbrigo delle procedure di accesso alla Banca Dati Nazionale Antimafia;

Che comunque la verifica antimafia verrà espletata prima della stipula contrattuale ovvero il contratto di appalto verrà stipulato solo dopo l’esito favorevole della verifica antimafia;

Ritenuto pertanto opportuno procedere all’aggiudicazione definitiva dei servizi di ristorazione dei Comuni di San Vincenzo e Sassetta e provvedere ai relativi accertamenti/impegni di spesa, come specificato nel dispositivo del presente atto;”

A prima vista sembrerebbe tutto regolare perché il contratto tra Comune di San Vincenzo, Ente pubblico, e VIVENDA S.p.A., azienda privata, verrà stipulato solo quando ci sarà la comunicazione antimafia.

Ma qualcuno di Voi ha mai provato a partecipare ad un bando pubblico senza certificato o comunicazione “antimafia”?

L’ Articolo 84, al comma 2, del D.Lgs 6 novembre 2011 n.159 è chiaro e preciso in questo senso:

“La comunicazione antimafia consiste nell’attestazione della sussistenza o meno di una delle cause di decadenza, di sospensione o di divieto di cui all’articolo 67.

La comunicazione e l’informazione antimafia hanno rispettivamente la validità di 6 e 12 mesi, salvo il caso di intervenute variazioni nell’assetto societario

Mentre invece l’art. 67 elenca gli “Effetti delle misure di prevenzione” ovvero “…all’interno della documentazione antimafia, la distinzione fra comunicazione antimafia ed informazione antimafia, atte a verificare con la prima la sussistenza o meno di cause di decadenza, di sospensione e di divieto di cui all’art. 67, derivanti dall’adozione di misure di prevenzione…”

vedi: https://www.guidafisco.it/certificazione-antimafia-informazione-859

E non c’è da trovare scuse perché colei che deve rilasciare tale “comunicazione”, la Banca Dati Nazionale Antimafia, è attiva dal 7 Gennaio 2016.

vedi: http://www.prefettura.it/varese/contenuti/Si.ce.ant._b.d.n.a._banca_dati_nazionale_antimafia-1183708.htm

Ma se la legge impone a pubbliche amministrazioni, enti pubblici, anche costituiti in stazioni uniche appaltanti, di acquisire la documentazione antimafia prima di stipulare, approvare o autorizzare i contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture pubblici… perché a San Vincenzo si è ignorato questo particolare e siamo andati a confermare in maniera risolutiva, pur essendo sprovvisti di questo importante documento chiamato “comunicazione antimafia”?

Questo lo dovrebbe spiegare l’Amministrazione Comunale di San Vincenzo, ai propri cittadini… anche perché la richiesta in questo caso, deve partire dall’Ente appaltante.

vedi: http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2011_0159.htm

E’ anche vero che La comunicazione antimafia può essere sostituita da apposita dichiarazione sottoscritta con le modalità di cui all’art. 46 del D.P.R. n. 445/2000, ma nella delibera che aggiudica il bando a Vivenda S.p.A., non si riporta che verrà prodotta una auto-certificazione in merito

vedi: http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2000_0445.htm

E poi… dove era l’urgenza di conferire in maniera esplicita questo bando a chi dovrà rispondere davanti un giudice per aver somministrato cibo, nella nostra mensa, non conforme al capitolato concordato tra il 2013 e il 2016?!!

Sappiamo bene che ci sarebbe stata una seconda Azienda che si è piazzata dietro Vivenda S.p.A. e che era abile al ruolo di gestore della nostra mensa Comunale.

Ma allora perché è passata Vivenda S.p.A. invece dell’altra concorrente?

Il motivo è stato il ribasso proposto! (Almeno così riportano gli atti)… Vivenda S.p.A. ha offerto molto meno, ossia 4,08€ a pasto invece di 4,46€ della “concorrente”. Il Comune di San Vincenzo aveva stimato il costo del vitto, tra Sassetta e San Vincenzo, di 4,60€ ciascuno su un totale di 73.735 coperti in 4 anni.

In sintesi Vivenda S.p.A. si è aggiudicata in via definitiva un appalto (senza una verifica antimafia), fino al 2020 e per un importo di 1.204.754,44… quindi per circa 151.000€ meno della previsione comunale.

Intanto a Dicembre 2016 è stata cambiata la tariffa del pasto “senza esenzione” ossia la quota intera, che passa da 4,26€ (delibera n.52 del 28/03/2012) a 4,50€ .

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