Nessuna cosa ci appartiene…soltanto il tempo è nostro

– Istituzione Banca del Tempo –

“Se il tempo si prende gioco di noi… noi invece giochiamo con lui…”

Premessa

Le prime associazioni di questo tipo nacquero in Gran Bretagna negli anni ottanta del XX secolo, con i nomi di Local Exchange Trading System (“LETS”).
Sorte per necessità contingenti, queste esperienze d’oltremanica si dimostrano presto un’idea originale per la diffusione di una forma di economia “alternativa”. L’idea viene quindi largamente esportata: in Francia (dove assume la denominazione di SEL – Systèmes d’échange), in Spagna e Sud America (TROCA), in Olanda, Germania e nei paesi scandinavi.

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In Italia, alcune associazioni del tipo nacquero nel 1988 in Emilia-Romagna, tuttavia il termine “banca del tempo” viene usato per la prima volta a Parma agli inizi degli anni novanta ma sarà la sperimentazione effettuata da un gruppo di donne di Santarcangelo di Romagna a far conoscere a livello nazionale ed internazionale il progetto.

Nei primi anni 2000 hanno conosciuto un notevole sviluppo e sono state oggetto di decine di tesi di laurea, di centinaia di articoli, interviste, pubblicazioni.

L’ Art. 27 (Banche dei tempi) nella Legge 8 marzo 2000, n. 53 cita testualmente:

  1. Per favorire lo scambio di servizi di vicinato, per facilitare l’utilizzo dei servizi della città e il rapporto con le pubbliche amministrazioni, per favorire l’estensione della solidarietà nelle comunità locali e per incentivare le iniziative di singoli e gruppi di cittadini, associazioni, organizzazioni ed enti che intendano scambiare parte del proprio tempo per impieghi di reciproca solidarietà e interesse, gli enti locali possono sostenere e promuovere la costituzione di associazioni denominate “banche dei tempi”.
  1. Gli enti locali, per favorire e sostenere le banche dei tempi, possono disporre a loro favore l’utilizzo di locali e di servizi e organizzare attività di promozione, formazione e informazione. Possono altresì aderire alle banche dei tempi e stipulare con esse accordi che prevedano scambi di tempo da destinare a prestazioni di mutuo aiuto a favore di singoli cittadini o della comunità locale. Tali prestazioni devono essere compatibili con gli scopi statutari delle banche dei tempi e non devono costituire modalità di esercizio delle attività istituzionali degli enti locali.

Preso atto di tale possibilità

per avere aspettativa di una qualità della vita migliore e incrementare i rapporti di relazione con il prossimo, della cura delle persone, della crescita culturale e dell’organizzazione dei tempi del lavoro, promuovendo nello stesso tempo, l’ armonizzazione delle tempistiche di città tramite il coordinamento degli orari dei servizi pubblici e privati. Cercando di usare più tempo ai fini di solidarietà, anche attraverso una riorganizzazione dei tempi lavorativi, della vita di relazione, della crescita culturale e ricreativa, allo scopo di favorire l’integrazione nella vita sociale e del riequilibrio tra donne e uomini, favorendo così le pari opportunità, la dimensione di comunità e la qualità della vita nella ri-progettazione degli spazi e delle infrastrutture, nella dislocazione dei servizi, nella programmazione dei flussi di mobilità e nella modulazione dei tempi d’uso delle attrezzature e dei servizi.

A tal fine sarebbe necessario adottare le seguenti misure,

riconoscendo quindi

a) le banche del tempo di cui all’articolo 27 della legge 8 marzo 2000, n. 53, purché istituite nella forma di associazioni senza scopo di lucro, ed inserirle in un apposito elenco comunale;

b) alle banche del tempo i seguenti benefici: un contributo per i costi di costituzione e la devoluzione, nei limiti delle disponibilità e compatibilmente con le esigenze di altre forme di associazionismo e volontariato.

c) una sede gratuita.

d) alle banche del tempo un contributo finalizzato a promuovere l’informazione ai cittadini sull’attività delle banche medesime, attraverso campagne promozionali sul territorio. Il contributo è volto altresì alla formazione degli iscritti e al coordinamento telematico della rete delle banche del tempo regionali.

–       e) di migliorare la funzionalità dei servizi cittadini, favorendo il coordinamento degli orari dei servizi pubblici e privati, in armonia con le esigenze della comunità;

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