“Antropizzazione delle coste: NON abbiamo fatto ancora abbastanza”

L’antropizzazione in geografia ed ecologia è l’insieme degli interventi dell’uomo sull’ambiente naturale, con lo scopo di trasformarlo o adattarlo, ma anche di alterarlo.

Nel convegno del Partito Democratico tenutosi a San Vincenzo il 17 Gennaio scorso, con tematica inerente allo sviluppo della Crescita BLU ( ennesimo gioco di parole di una partitocrazia quantomeno distratta sulle esigenze dell’ambiente ), in un passaggio si lasciava intendere che l’antropizzazione delle coste italiane fosse già ingente, ma NON ancora ottimale.

Niente di nuovo ed a livello locale ci atteniamo a quelle parole, disattendendo anche il programma amministrativo depositato, dove appunto si parlava di attenzione per l’ambiente e delle sue problematiche.

Non siamo in grado di produrre idee, non siamo in grado di produrre innovazione, attenzione per il territorio, tutela del prossimo, conservazione degli habitat…e tutto il resto. Ormai siamo abituati a vedere le stesse scene ogni volta e questo ci ha assuefatto a certi comportamenti.

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E’ sicuramente una parte dell’indottrinamento delle masse: messo da parte qualche comitato e fatto scemare le opinioni contrastanti, il resto sono solo cani sciolti. E così andiamo avanti con il proseguo della devastazione ambientale, disattenzione per i beni comuni, favori alle lobby.

Che soddisfazione può avere quel turista che si sdraia su una spiaggia artificiale, in un mare privo di vita, in un sistema chiaramente ormai amorfo, palesemente morto.

Camion SALES

Solito scenario quindi: mancanza di lungimiranza e di conservazione degli ecosistemi, ma favore ai soliti noti e ragione a pseudo professionisti e scienziati…che poi cosa ci può essere di scientifico nel gettare massi in mare? Ormai sono anni che lo facciamo e non abbiamo mai risolto nulla anzi forse abbiamo peggiorato le cose.

Servirebbe invece una sana presa di coscienza e riconoscere che la costruzione di un porto che in fatto di economia cittadina, non ha certo contribuito a molto e che invece ha portato impersonalità al sistema caratteristico-turistico che sarebbe dovuta essere l’obbiettivo di un paese come San Vincenzo.

Se pensiamo alla costa e all’ambiente costiero, scopriamo che in tale ecosistema dinamico, le caratteristiche geomorfologiche fisiche e biologiche dei litorali sabbiosi sono i territori più vulnerabili, in cui processi naturali e di origine antropica si sommano.

L’azione antropica ha interferito sempre di più nei naturali processi litoranei credendo di salvaguardarne i beni a rischio. L’irrigidimento del limite interno delle spiagge con strutture artificiali permanenti, sia di tipo urbanistico sia marittimo, ha condizionato la dinamica e le caratteristiche ambientali di molti litorali, incluso il nostro. In Italia, l’occupazione del suolo in aree costiere è più elevata rispetto al resto del territorio nazionale.

A San Vincenzo eseguiamo alla lettera tale indirizzo e NON ci preoccupiamo minimamente di preservare nulla.

Avremmo dovuto diversificarci, mantenere un porto caratteristico e conservato, un sistema di spiagge ben tutelato, fruibili compatibilmente alla salvaguardia ambientale. In funzione di uno sviluppo turistico a lungo termine preservare l’esistente, salvaguardare la fauna e flora del litorale, economia locale costiera.

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Invece come può esserci vita lungo la nostra costa artificiale? Chi può negare questo oggi? Aver barattato il futuro con un misero masso di pietra, ha certamente confermato che l’unico movente… è l’egoismo umano.

MoVimento5stelle San Vincenzo

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