Rifiuti nella qualità della vita

Il diritto alla giusta qualità della vita, che ieri era scontato e assodato, oggi è come un qualcosa che sempre più si allontana dalle nostre possibilità di usufrirne.
Qualità della vita che ogni giorno è minacciata se non compromessa da sistemi di produzione e gestioni volti essenzialmente al profitto.
A partire dal cibo e fino ad arrivare al rifiuto, ciò che sta nel mezzo è un tramite che contribuirà a peggiorare la nostra qualità della vita, ma soprattutto quella dei nostri figli e generazioni future.
Cosa possono fare le piccole comunità per creare un luogo, dove la consapevolezza e il giusto vivere con l’ambiente e il prossimo, sia davvero possibile e senza compromessi ?

Dobbiamo cambiare punto di vista, vedere il mondo con gli occhi di quelli che verranno dopo di noi, ed usare sempre una buona dose di autocritica.

Come abbiamo diritto ad un cibo sano, abbiamo il diritto ad un’ambiente sano e questo, nell’ insieme, porta all’esigenza di un luogo dove si possa vivere senza che il nostro organismo sia continuamente minacciato e attaccato da più parti.

Per iniziare qualcosa di concreto, dobbiamo sforzarci di usare meno per sprecare meno e questo deve essere inteso come un bene che lasceremo ai posteri.

Non voglio parlare nel dettaglio, di come le nostre abitudini ci condizioni la vita, ma vorrei semplicemente partire da un concetto per arrivare alla conclusione che non ho sentito portare in analisi, molto spesso, localmente.

La forte correlazione che unisce il nostro stile di vita ai rifiuti che produciamo, e’ in stretta connessione con la nostra qualità della vita, ma omettendo la mancanza di etica nei nostri comportamenti quotidiani, ci possiamo però chiedere se e’ giusto consumare cosi’ tanto le risorse che ci vengono fornite dall’ambiente. Risorse che, lungi dall’essere inesauribili, vengono poi restituite al mittente sotto forma di qualcosa che danneggerà la terra e di conseguenza la nostra vita.

Quindi, dobbiamo partire da qui e capire che ogni sforzo che dovrà essere fatto per diminuire scarti e produzioni di rifiuti, sarà certamente qualcosa che ci renderà solo beneficio.

Ma nel concreto, cosa deve essere fatto?

Purtroppo suddividere, selezionare, pulire, perdere tempo per fare queste azioni, è il prezzo che dobbiamo pagare per non aver calcolato a cosa avrebbe portato questo enorme spreco di energia e produzioni superflue di rifiuti…e lo sforzo, il sacrificio che dovremo fare sarà ricompensato da un ambiente migliore per noi e per i nostri figli.
Questo è il pensiero da formulare e trasmettere…questo sforzo deve essere confrontato e deciso nel migliore dei modi, qualunque esso sia…qualitàdellavitae concentrato sulla preoccupazione di dove i nostri rifiuti andranno a finire.

Il riciclo, NON si ferma alla porta o al cassonetto; dobbiamo pretendere di sapere cosa verra’ prodotto con lo sforzo che stiamo facendo, e deve essere un nostro dovere.

Ridurre il rifiuto alla fonte, senza che sia imposto, ma dettato da regole etiche, ridurre l’acquisto di cibo imballato, ridurre l’acquisto di materiale elettronico che non serve e usare i propri dispositivi fino a fine vita, non seguire le mode che creano solo falsi miti virtuali ma che creano rifiuto reale, favorire materiali veramente eco-sostenibile e informarsi dove realmente e come questi vengono prodotti, acquistare cibo e materiale generato con sistemi che tengono conto dell’ambiente…e quanto e molto altro che ci verrà reso possibile dalla nostra coscenza.

E’ un nostro dovere sapere come verrà prodotto e con che modalità un dato bene o cibo, e sarà nostro preciso dovere sapere come e dove sarà smaltito il suo imballo e come e se sarà riutilizzato quando il suo principale utilizzo finirà, che sia un oggetto o che sia cibo.

Quanto sopra è solo l’inizio…adesso iniziamo a metterlo in pratica da singoli cittadini.