“L’abbandono della foresta(le)”

Sapete cos’è il CONTROLLO DELLA TRACCIABILITA’ DEI RIFIUTI (SISTRI)?

Il SISTRI è il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti e nasce nel 2009 su iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nel più ampio quadro di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione per permettere l’informatizzazione dell’intera filiera dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani per la Regione Campania.

Il Comune di San Vincenzo paga OBBLIGATORIAMENTE 540,00€ anno a questo ente chiaramente senza chiedersi perché.

Al di là di cosa promuove il governo in fatto di rifiuti, recupero e smaltimento di quest’ultimi, il nostro parsimonioso Comune non solo NON si preoccupa di verificare a chi conferisce denaro pubblico, ma evidentemente non sa nemmeno che uno dei corpi istituzionali più attivi nel campo della tutela ambientale e a cui il SISTRI ha chiesto, attraverso un decreto interministeriale di intensificare l’azione di contrasto alle attività illecite in materia di gestione dei rifiuti, è il Corpo Forestale. 

Peccato che questo sia ufficialmente destituito e che gli amministratori dei nostri comuni NON si siano interessati di dove siano finiti quei preposti che prima contribuivano a vigilare, tutelare e custodire i nostri patrimoni boschivi della Val di Cornia.

Facendo un passo indietro,… dopo mesi di discussione, il Governo ha deciso che il Corpo Forestale dello Stato doveva essere smantellato, nonostante l’opposizione della Procura nazionale Antimafia e delle associazioni ambientaliste. Queste denunciavano che eliminando questa istituzione, sarebbe venuta meno la specificità di un Corpo specializzato negli eco-reati, favorendo così una costante crescita del business sempre più favorevole per le mafie.

imgForestale

Venendo al fatto locale, nella Provincia di Livorno in totale risultavano attive 27 unità; 9 in zona Livorno, 13 all’isola d’ Elba e 5 operai forestali in tutta Val di Cornia.

I lavori forestali, tra i quali: strade antincendio, percorsi di trekking, servizio antincendio boschivo con lotta attiva agli incendi e azione fitosanitaria con medicazioni processionarie e altri parassiti, erano principalmente quello che veniva eseguito dal personale del Corpo Forestale, nelle varie aree della provincia di Livorno.

Gli operai forestali, NON sono mai stati impiegati per la protezione civile, nonostante fossero stati dotati di mezzi adeguati e attrezzature per il loro personale specializzato. Perché?

Con la chiusura delle province, la previsione di creare delle unioni dei Comuni anche nella provincia di Livorno e Val di Cornia, avrebbe conferito una possibilità di re-impiego di questi OPERAI FORESTALI, questo però non si è verificato ed oggi la Val di Cornia ha lasciato che alcuni di loro siano reintegrati nell’Unione dei Comuni di Massa Marittima insieme ai colleghi elbani e livornesi… Il paradosso è che qualora la Val di Cornia avesse bisogno di queste figure, e ne avrà bisogno, le dovrebbe richiedere all’Unione dei Comuni di Massa Marittima, probabilmente dietro pagamento.

Una situazione paradossale con un patrimonio boschivo e collinare come il nostro!!!

Oggi i Comuni  sembrano ignorare la storia e l’importanza di questo Corpo, ormai smantellato in modo subdolo come dichiarato dalla procura antimafia…o magari forse lo ritenevano un pò scomodo. La Guardia Forestale esisteva fin da prima del 1900, passando per vari ENTI…era un’istituzione. Il Corpo Forestale aveva come obbiettivo la prevenzione e repressione dei reati ambientali e agroalimentari e la tutela delle aree protette. Ed è proprio questo il patrimonio che si rischierà  di perdere eliminando sempre più i controlli.

In questa triste constatazione, il Comune di San Vincenzo pare NON aver considerato il suo patrimonio ambientale da tutelare e preservare…essendo anche socio di quella società, la Parchi S.p.A. che all’occorrenza ha usufruito dell’ente composto da operai forestali, ma che oggi preferisce evidentemente strade diverse per la tutela dei nostri territori e siti archeologici.

D’altronde la tentazione di spostare per l’ennesima volta poltrone e poltroncine è sempre in agguato e se anche ci perdiamo in ideologia e valori, sembra NON essere importante,  in Val di Cornia,  il ricollocamento di forze che salvaguardino l’ambiente e i Beni Comuni.

Intanto è notizia dell’ultima ora  che se non si mettono a bilancio risorse certe, ci sono a rischio gli stipendi di circa 520 operai forestali, personale prezioso con competenze specifiche. Questo però non sembra importare molto a chi si vanta di creare lavoro.

E nonostante la questione sia molto seria, i nostri Sindaci si preoccupano di devolvere denaro pubblico al SISTRI, che non sappiamo a chi commissionerà  i  dovuti controlli.

La discussione dello smantellamento del corpo Forestale dello Stato partì con una proposta di legge nel dicembre del 2011 (sempre vicino alle festività certe manovre infelici..).

Peccato che non se ne parli molto di questa mossa così ben architettata, magari se ne parlerà quando ci saranno altre 520 famiglie in difficoltà? In Val di Cornia il numero è esiguo e ci vorrebbe poco a prendere posizione ed indirizzare queste persone  verso quel lavoro per il quale sono stati preparati. Nella tutela del territorio e magari anche inserendoli come aiuto in quei famosi piani di emergenza di cui ogni comune dovrebbe essere provvisto…(?)

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