“BLUE Growth…Il PD e l’inganno della Blue Economy”

“Cosa state facendo per favorire l’ambiente, i beni comuni, il cittadino, sviluppo del turismo sostenibile, lavoro legale e sostenibile per l’ambiente?”

Salviamo il territorio

La risposta in un dibattito pubblico e democratico, sarebbe dovuta essere:

– Trivellazioni;
– Favori alle lobby degli idrocarburi;
– Taglio degli incentivi alle fonti rinnovabili;
– Estorsione del diritto alla qualità della vita attraverso il favore alle cooperative dell’incenerimento, della chimica, del petrolio;
– Favori alla privatizzazione dell’acqua, accordi per la privatizzazione dei beni comuni;
– Antropizzazione selvaggia dei territori con l’edilizia pressante e insostenibile, costruzione di porti assurdi, industria insostenibile, distruzione dell’entroterra con escavazioni senza controllo, o meglio a favore dei poteri forti e multinazionali;

…e molto altro.

La Blue Economy è stata iniziata e portata all’attenzione mondiale, da Gunter Pauli.
« In natura non esistono disoccupati e neppure rifiuti. Tutti svolgono un compito e gli scarti degli uni diventano materia prima per altri. »
– Gunter Pauli –

La Blue Economy tratta un tema di portata epocale, cioè la riforma del nostro modo di concepire l’ambiente, l’agricoltura, la produzione, i rifiuti in modo da far quadrare il cerchio di uno sviluppo sostenibile con il pianeta in cui viviamo.
Si tratta infatti di riprogettare tutto il nostro modo di vivere e produrre copiando dalla natura, che non ha mai avuto bisogno di utilizzare combustibili fossili per produrre e smaltire tutto ciò di cui necessità, come invece stiamo facendo noi, depauperando il pianeta a scapito delle future generazioni.

Il 3 Aprile 2014 è stata presentata alla stampa una mozione dal Partito Democratico, a prima firma Daniela Valentini, e sottoscritta anche da Fi, Ncd, Sc, Sel e Pi, che impegna il Governo a dare risposte concrete per migliorare la crescita nel settore marino e dei trasporti marittimi.
Questa mozione è stata chiamata Blue Economy e nasce per realizzare una strategia per la “crescita Blu” nel Mediterraneo.

PD Convegno

Attraverso una proposta della Comunitá Europea, nel settembre 2012, il Partito Democratico si trova a formulare un nuovo sistema di fare desolazione e devastazione.

Quanto incide la semantica nella politica…vero?

Nel febbraio 2010 e per le 100 settimane seguenti, Pauli insieme ad Enterprise Honolulu, ha pubblicato un’innovazione a settimana per stimolare l’imprenditorialità, la competitività e l’occupazione. Pauli ha previsto che le 100 innovazioni avrebbero potuto generare 100 milioni di posti di lavoro nel corso del prossimo decennio.
Pauli spiega: “La nostra sfida oggi è quella di rispondere ai bisogni fondamentali di tutti, con quello che abbiamo; dobbiamo contribuire allo sviluppo delle culture indigene come alle Hawaii, imparare dai vecchi sistemi del passato, attingendo innovazioni concrete ed esempi da tutto il mondo”.

L’iniziativa era a favore dell’avvio del Congresso Mondiale sulle Iniziative ad “Emissioni Zero” (Launching “The Blue Economy“), che era previsto nel settembre 2010 al Convention Center di Honolulu, Hawaii. Il tema era semplice quanto rivoluzionario:
COME UNA NUOVA GENERAZIONE di imprenditori possono portare innovazioni al mercato, soddisfare i bisogni fondamentali di tutti, e rendere le imprese competitive e sostenibili?”

E allora come si puó ascoltare un convegno dove il sotto segretario all’ambiente tenta di far passare e di far credere che la Blue Economy sia qualcosa per fare business sfruttando il mare, quando la VERA Blue Economy rivede i processi della natura per essere applicati alla sostenibilità ambientale in condivisione con le esigenze dell’umanitá cercando di azzerare l’impatto dell’uomo sulla bio-sfera.

Il mantra ” fare rete; fare sistema; adesso possiamo cambiare; non dobbiamo arrenderci; l’unione fa la forza e l’Europa ce lo chiede; la blue economy ci aiuterá a fare sistema, sviluppo, crescita in Toscana…” e altre parole “di moda”, sono riecheggiate innumerevoli volte dalla bocca di ogni relatore.

La verità invece è che si tratterà di svendere le nostre coste e il nostro mare ai grandi investitori…oppure, come già sta accadendo, si potrà andare in Bangladesh a sfruttare la povera gente, a beneficio dell’introito comunitario dell’EU,  con il bene placido di molte associazioni “ambientaliste”, internazionalizzando l’economia del mare con flussi economici di multinazionali…questa è la BLUE Growth ( Blue Economy ) a cui si riferiscono…e non lo diciamo noi, è tutto scritto negli Stati Generali delle camere di commercio sull’economia del mare ( http://www.unioncamere.gov.it/download/4034.html )

Se di tutela ambientale si tratta, perchè non occuparsi delle circa 400 tonnellate di mercurio sversate davanti a Rosignano dalla Solvay? Perchè non c’è business nell’eliminarle… tanto per dirne una!

Purtroppo questo non è solo un problema nazionale, ma tali azioni interesseranno tutto il Pianeta, continuando ad attingere da risorse che NON sono infinite.

Da poveri cittadini, da coloro che tentano di portare “a galla” quello che le attuali amministrazioni comunali, nonchè la Regione Toscana stanno facendo, crediamo che non ci dovrebbe essere bisogno di dire e scrivere, basterebbe che il popolo presenziasse ad uno di questi convegni. Convegni che mettono in evidenza una partitocrazia radicata nel tessuto sociale che potrà essere bonificata solo nel preciso istante in cui ognuno di noi capirà che basterà una mattinata ( persa ) ad un evento come quello del 17 Gennaio a San Vincenzo, per decidere di NON votare più questi soggetti non solo alle amministrative comunali, ma anche alle elezioni politiche della nostra, ancora per poco, Nazione.

MoVimento5stelle San Vincenzo

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