DISCARICHE…locali: “Le Ginepraie, una bonifica infinita”

Il tema RIFIUTI è un punto centrale del programma del MoVimento5Stelle e l’analisi della ex-discarica delle Ginepraie a San Vincenzo, vuole andare oltre al problema di chi e con quali soldi sarà bonificato tale sito.

Aprendo una piccola parentesi sulle ultime conferenze e Consigli Comunali della Val di Cornia, dove il neo-Presidente ASIU non può che proclamare, come solutore del problema rifiuti urbani,  SEI Toscana.
Un gestore che ha sotto controllo le province di Arezzo, Siena e Grosseto (103 Comuni) e dove gli ultimi aumenti in bolletta hanno fatto registrare un incremento di costi del 18%; un gestore approvato anche dai lungimiranti e attenti al problema rifiuti, Sindaci della Val di Cornia che senza farsi troppe domande, avvallano una legge “pro-incenerimento” che ha radici fin dagli anni ’70.

Infatti l’entrata in vigore del DPR del 10 Settembre del 1982, il n.915, sottopone a chiusura questa tipologia di discariche , l’ex discarica delle Ginepraie appunto e il piano regionale di bonifica aree inquinate n.384 del 21 Dicembre 1999 identifica la suddetta discarica (come altre), sito da bonificare a breve termine.

Questa legge discutibile poggia le sue radici su presupposti degli anni ’70 infatti, dove l’incenerimento sembrava essere la soluzione ai problemi causati dai rifiuti tossici, non solamente provenienti da processi industriali, ma anche contenuti nei rifiuti urbani. Questo atteggiamento era una conseguenza della politica prevalente all’epoca, non certo centrata sul controllo e sulla prevenzione dell’inquinamento.

Ma ritornando al punto focale del ragionamento, la ex-discarica delle Ginepraie fu realizzata, come molte altre  negli anni passati, non lontano dal centro abitato, al fine di ridurre i trasporti dei rifiuti, oltre la statale SS 1 Aurelia verso le colline, in modo da non penalizzare aree a vocazione turistica.
Iniziamo con il dire che l’analisi degli esperti ed enti coinvolti in un primo esame, fu a cura del geologo Muti nel 2002…per continuare con altri ingegneri e aziende nell’ambito del ripristino ambientale, fino ad oggi.

Il 14 Luglio 2015 con determina n.411 sembra che finalmente si siano prodotti (dopo addirittura errori di conteggio di spesa nel 2014) documenti Comunali interessanti, ovvero l’approvazione del ripristino ambientale della ex discarica, che dopo anni dalla dismissione di tale sito, come funzione di discarica Comunale, lasciano però abbastanza perplessi.

Nel progetto esecutivo sez. IV D.P.R. 207/2010 elaborato nel Marzo 2015 (uno dei tre stralci, perché essenzialmente sono tutti uguali), si descrive il sito, le analisi sui terreni, la tecnica di bonifica e ripristino dell’ex-discarica.
In poche parole, si rileva, nell’analisi degli inquinanti e impatto antropico sul sito dei rifiuti, che l’attività di BIO-gas derivante da deposizione di spazzatura proveniente SOLO dal Comune di San Vincenzo, è praticamente inesistente. NON ci sono infiltrazioni di percolato nei terreni sottostanti la discarica e si rileva, da un’analisi sulla massa di rifiuti situata in un’area di circa 3 ettari, che il PERCOLATO è presente e contenuto SOLAMENTE negli strati dei rifiuti.
L’analisi del perimetro della ex-discarica NON rivela presenza di inquinamento trasmesso dalle sostanze prodotte dallo stazionamento di spazzatura in discarica ma che l’unico vero inquinamento perimetrale è dovuto a pesticidi, cioè il “TETRACLORO ETILENE” nella acque del piezometro pozzo n.1 e che è da ritenersi imputabile alle aree agricole a monte della discarica in funzione dei PESTICIDI che possono essere stati utilizzati per le coltivazioni agricole.

Questo prova che le nostre richieste in merito alla limitazione di spargimento di pesticidi sul territorio comunale NON erano così inopportune. Questi veleni ce li ritroviamo nelle falde, nell’acqua che beviamo. Per maggiori chiarimenti e info in proposito vi rimandiamo alle nostre istanze e analisi in merito all’argomento.

http://sanvincenzo5stelle.altervista.org/blog/pesticidi-pandemia-silenziosa/  e http://sanvincenzo5stelle.altervista.org/blog/lerbicida-per-tutti-seccature-pericolose/ )

carotaggiginepraieLa bonifica prevederà , in sintesi, la “sigillatura” della discarica attraverso la rimozione di una parte della copertura sommitale (50-80 cm.) e la sua successiva ricollocazione sopra il pacchetto impermeabilizzante, in modo da mantenere inalterata planimetria e ingombri. Quindi RI-posizionamento DELLO stesso terreno pulito e privato di spazzatura, copertura con rete di juta e piantumazione perimetrale di piante autoctone.
TUTTO questo per la modica cifra di 1.700.000 euro.
Tempo previsto di intervento 6 mesi, praticamente 283.333,333€/mese.

Tale intervento sarà possibile SOLO con l’erogazione di FONDI REGIONALI o COMUNITARI …così è dichiarato in delibera n. 411 del 14 Luglio del 2015.

L’ area di proprietà privata e precisamente di Della Gherardesca Costantino, Della Gherardesca Costanza e Gaetani dell’Aquila D’Aragona, risulta in affitto da parte dell’Amministrazione Comunalee l’unico vincolo per la restituzione dell’area è la sua bonifica e la successiva destinazione agricola. Ma visto che NON è prevista la coltivazione di aree bonificate con messa in sicurezza permanente, questa area, anche se “a destinazione agricola”, non potrà essere coltivata.

piantaginepraie

Quindi che si inventerà l’Amministrazione Comunale su questo punto?
Crediamo che la cifra per l’affitto dell’area NON sia eccessiva…ma quanto potrebbe essere? O meglio, lo stiamo pagando l’affitto ai proprietari? Quindi sono circa 30 anni che paghiamo un affitto di un’area retrocessa ad ex discarica?

E i PESTICIDI rilevati intorno all’aree ex-discarida delle Ginepraie? Possibile che dopo almeno 2 istanze protocollate, il Comune se ne freghi della salute cittadina e continui a spargere anche GLIFOSATO (erbicida) come se niente fosse lungo i fossi delle proprie strade comunali?

Ma un pensiero corre ai 50 milioni stanziati per le BONIFICHE dell’area ex-Lucchini (ora AFERPI).
Se con 1.7000.000,00€ riusciamo a bonificare a malapena una ex-discarica che praticamente ha come unico inquinante pericoloso, percolato da rifiuti solidi urbani (vi ricordiamo che le discariche periurbane di una volta NON raccoglievano certamente rifiuti speciali ) con i 50 milioni dell’ on. Velo sottosegretario all’Ambiente, cosa potranno fare a Piombino???
Ben poco sicuramente!!!

In ogni caso il Comune di San Vincenzo predispone nel bilancio di previsione anche per il 2015, almeno 500.000€ per la bonifica “ex discarica Ginepraie”, consistente nell’analisi del sottosuolo, rimozione del materiale eventualmente inquinante e protezione delle falde. Anche se questo stanziamento, chiarito nella delibera n. 121 del 4 Agosto 2014, POTRA ANCORA essere utilizzato solo come contributo da fondi regionali e/o Comunitari.
Ma niente paura il percolato è contenuto ad ogni modo dalle vecchie impermeabilizzazioni della ex-discarica…altrimenti dopo 30 anni, altro che falda inquinata!!

Il peggio continuerà ad avvenire “solo” dallo spargimento senza controlli di PESTICIDI a questo punto!

RESTIAMO in attesa di eventuali risposte degli organi preposti.

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