“Acqua bene comune e riduzione del suo spreco”

Sul nostro pianeta,l’1% della massa idrica, è acqua dolce.

Questa riserva di acqua non è inesauribile e solo in parte viene rinnovata con il “ciclo dell’acqua”; questo significa che in futuro avremo sempre meno acqua a disposizione.

L’acqua è riconosciuta come bene fondamentale per il pieno godimento del diritto alla vita e dell’inclusione, della pace sociale, ed è entrata a far parte ufficialmente della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Il gestore idrico a cui il nostro Comune di San Vincenzo fa riferimento è ASA S.pA. .

ASA S.p.A. è stata costituita  dal comune di Livorno nel 1998 ed è società per azioni a capitale prevalente pubblico.

Partecipata dai Comuni delle province di Livorno, Pisa e Siena e ricadenti in ATO n.5 Toscana Costa di cui La legge regionale n. 81 del 1985, ha  il capitale sociale del 40% detenuto dal socio privato AGA S.p.A del gruppo IREN, quindi per il restante 60% distribuito tra i 25 Comuni inclusi in ATO 5.

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La mission di ASA S.p.A. dovrebbe essere quella di garantire la qualità  e la continuità del servizio in tutto il territorio servito a costi contenuti, anche in caso di emergenza e in caso di clima siccitoso e assicurare la costante salvaguardia delle risorse idriche e dell’ambiente. Oltre a questo ASA si descrive come promotore di un cambiamento culturale nell’ambito territoriale in cui opera, mirato a diffondere e sviluppare l’ “Etica e la Responsabilità Sociale” intese nel loro più ampio significato, come strumento strategico di sviluppo e di conseguimento della ‘Mission Aziendale’.

L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma, che al di sotto della soglia di 50 litri al giorno si può già parlare di sofferenza per mancanza di acqua e che il 40% della razza umana vive in condizioni igieniche impossibili soprattutto per carenza di acqua.

CONSIDERATO CHE che anche quest’anno, quasi quotidianamente, dobbiamo affrontare criticità legate alla manutenzione di ASA S.p.A. relative alle condutture dell’acquedotto pubblico (in particolar modo in merito ai ritardi negli interventi  nonostante le tempestive segnalazioni dei cittadini), nonché  ai disagi che questi comportano. Per non parlare inoltre dello spreco di acqua preziosa ( vedi ultima perdita in via Del Lago – Rimigliano, dove ASA S.p.A. ne declina la responsabilità e competenza )

Visto anche che i cittadini, come sopra descritto, segnalano con tempestività̀ a ASA S.p.A.  le rotture presenti nell’acquedotto, ma riscontrano anche tempi di risoluzione delle perdite da parte del gestore idrico superiori ai 4/7 giorni lavorativi, con attese che arrivano anche a 2 settimane.

Tali rotture possono potenzialmente rappresentare un pericolo per la viabilità̀ di autovetture, ciclomotori, per i ciclisti e pedoni, a causa della presenza di acqua copiosa sull’asfalto e nei marciapiedi. Oltre ai già citati problemi di spreco.

Il Comune di San Vincenzo, facente parte come socio della partecipata ASA S.p.A., non ci guadagna certamente di immagine, vista la conclamata vocazione turistica. Visti anche i certi costi aggiuntivi da caricare sui cittadini.

A tutto ciò va aggiunto che nel 2013 l’Assemblea dei Soci ASA S.p.A., ha nominato il Consiglio di Sorveglianza che ha, a sua volta, nominato il Consiglio di Gestione. Quindi i Soci sono direttamente responsabili della situazione tecnico-logistica se non amministrativa di ASA S.p.A. .

Per tutto quanto sopra riportato,

si chiede di indirizzare una nota di sensibilizzazione al resto dei Soci ASA S.p.A., al Consiglio di Sorveglianza, al  Consiglio di Gestione, affinché́ venga attuata un’attenta attività  di vigilanza nei confronti di ASA S.p.A. in quanto, nonostante le probabili assicurazioni verbali , ancora oggi nulla è cambiato e i lavori di ripristino dei numerosi guasti nell’acquedotto spesso avvengono dopo settimane.

Si chiede inoltre,

di esercitare tutte le funzioni in qualità̀ di Socio ASA S.p.A. al fine di evitare il pericolo di emergenza idrica, visto anche il clima di siccità̀ di questi giorni, e di emergenza sanitaria, in quanto un’insufficiente pressione nei tubi dell’acquedotto comporta il penetrare nel circuito delle acque potabili detriti o agenti patogeni. Inoltre, in caso di piogge intense e relativa tracimazione delle fognature, le acque nere possono entrare in circolo da tali crepe, fori o rotture dell’acquedotto, arrivando direttamente nei rubinetti dei cittadini.

” Tale azione deve ottemperare alla volontà pubblica di tutelare un bene comunitario come l’ACQUA, anche in relazione al risultato popolare espresso dal referendum abrogativo del 12 e 13 Giugno del 2011.”

Restiamo in attesa di Vostra cortese conferma dell’avvenuta presa d’atto della richiesta, entro e non oltre i tempi stabiliti dallo Statuto Comunale.

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