“NO al RIGASSIFICATORE di Rosignano”

– La normativa vigente per i terminali di rigassificazione si riferisce alla Direttiva SEVESO (Direttiva 96/82/CE, nota come Direttiva Seveso II), in particolare i terminali sono considerati come gli impianti che contengono sostanze infiammabili in quantità superiori a quelle fissate dalla legge. …[ ] La realizzazione di infrastrutture strategiche pone sempre il problema dell’accettabilità dei rischi ad esse connessi. …[ ] L’unità diElettroclorurazione è necessaria per evitare lo sviluppo di organismi (molluschi, mucillagini, ecc.) sulle tubazioni di acqua di mare necessaria sia per il funzionamento della nave FSRU (zavorramento, raffreddamento, ecc.), sia per il processo di rigassificazione. L’ipoclorito necessario al trattamento dell’acqua viene prodotto, in un’unità apposita di produzione ipoclorito, per elettrolisi dell’acqua di mare. …[ ] L’acqua mare alimenta gli scambiatori gas naturale/acqua mare e gli scambiatori a piastre semi saldate propano / acqua mare. – tratto da “UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI IMPIANTI E PRINCIPI DI INGEGNERIA CHIMICA”

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EDISON ha l’intenzione di espandere e diversificare i suoi approvvigionamenti di gas naturale in Italia, in particolare attraverso l’importazione di gas naturale liquefatto. A tal fine dal 2002 ha sviluppato un progetto che prevede la realizzazione di un terminale di rigassificazione GNL (Gas Naturale Liquefatto) nell’area industriale di Rosignano, attivando la relativa procedura di richiesta al MAP per la concessione alla costruzione e all’esercizio.

Successivamente alla pronuncia positiva di compatibilità ambientale, avvenuta nel dicembre 2004 da parte del Ministero dell’Ambiente, è stata individuata da parte della società una variante al progetto, al fine di armonizzarlo alle osservazione pervenute da parte delle amministrazioni regionali e comunali.

La prima variante prevedeva la costruzione del terminale GNL all’interno dell’attuale perimetro dello stabilimento Solvay, garantendo la compatibilità con gli attuali strumenti urbanistici e territoriali, oltre che l’interramento delle tubazioni di scarico GNL tra la radice del pontile ed il terminale GNL, al fine di migliorare il livello di sicurezza e riducendo l’impatto visivo.

il progetto “Variante Progetto Rosignano” ha ottenuto la pronuncia positiva di compatibilità ambientale nel novembre 2010 ed il Nulla Osta di fattibilità nell’ottobre 2006.

Rispetto al progetto sopra richiamato, la “Revisione alla Variante Progetto di Rosignano” presentata da Edison agli enti locali competenti, alla Regione ed al Ministero competente in data 22 dicembre 2015, si caratterizza per specifiche e significative modifiche che comportano, qualora venissero autorizzate, l’eliminazione della rilocalizzazione e realizzazione di un nuovo serbatoio e dello stesso rigassificatore di Etilene. Infatti, nell’area in cui era previsto il serbatoio di etilene, nel nuovo progetto, viene previsto l’inserimento di un sistema di pensiline di caricamento autocisterne. Viene inoltre prevista la possibilità di effettuare il carico di bettoline con GNL presso il pontile.

Il progetto prevedrebbe la realizzazione di un terminale di stoccaggio e rigassificazione del GNL, di capacità di rigassificarzione pari a circa 8 Miliardi di Sm3/anno di gas naturale localizzato nel perimetro Sud del complesso industriale Solvay, su una superficie di ca. 14 ha, in un’area adibita a stoccaggio combustibili ed attualmente classificata a destinazione d’uso industriale, conseguentemente l’adeguamento dell’esistente pontile Solvada tramite allungamento di circa 430 metri e la realizzazione della piattaforma di ormeggio, in modo da garantire l’attracco e lo scarico di navi metaniere di capacità fino a circa 140.000 m3.

Il piano prevede la realizzazione delle linee di trasferimento GNL dal pontile ai serbatoi di stoccaggio da posarsi interrate lungo il percorso, la realizzazione di una stazione di caricamento GNL su autocisterne e la realizzazione di un sistema di caricamento GNL su bettoline.

L’infrastruttura sarebbe stata progettata per svolgere funzioni di accosto e ormeggio delle navi metaniere e delle bettoline al pontile Solvada, scarico delle navi metaniere ed invio del GNL ai serbatoi di stoccaggio a terra, stoccaggio del GNL ricevuto, rigassificazione del GNL, misura ed invio del gas naturale ottenuto dalla rigassificazione del GNL, alla rete di trasporto e distribuzione metano Snam Rete Gas e carico delle bettoline con GNL proveniente dai serbatoi di stoccaggio a terra.

Il Piano di azione del Consiglio Europeo denominato “Una politica energetica per l’Europa” ha fissato, con le “tre 20”, una riduzione dei consumi energetici del 20% al 2020 rispetto al dato tendenziale calcolato per quell’anno. L’obiettivo è stato poi ripreso a livello nazionale e trasferito alle regioni attraverso il cosiddetto Burden Sharing, che consiste nell’assegnazione di quote percentuali di incremento della produzione di energia prodotta da rinnovabili.

Il PAER stima un consumo energetico della Toscana al 2020 di 9.429 Ktep – stima virtuosa che tiene di conto delle politiche sull’efficienza. Di questo fabbisogno lo stesso piano prevede che almeno il 16,5% sia riferito a consumo di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili (767 ktep da rinnovabili elettriche; 787 ktep da rinnovabili termiche pag 218 Paer).

Il documento regionale di programmazione energetica affermaSul fronte della produzione energetica diversa dalle rinnovabili, il problema principale rimane quello del futuro delle due centrali Enel di Livorno e di Piombino. La riduzione dei consumi unita alla crescita esponenziale della produzione di energia elettrica da rinnovabili ha fatto venire meno le funzioni di regolazione e copertura dei picchi di consumo assicurate negli anni dalle due centrali. Il regime autorizzatorio ha poi determinato una concreta riduzione delle capacità produttive dei due impianti. Il MATTM nel 2010 aveva rilasciato alle due centrali ENEL l’Autorizzazione integrata ambientale valida fino al 2015, fissando scadenze per l’adeguamento degli impianti alle migliori tecniche disponibili per garantire il rispetto dei limiti emissivi prescritti. La Società ha ritenuto non economicamente sostenibili gli interventi di adeguamento impiantistico richiesti e ha pertanto proposto nel 2012, al fine di limitare le emissioni di entrambe le centrali, di ridurre a 500 ore/anno il funzionamento di ciascun gruppo termoelettrico.

Il MATTM nel febbraio 2013 ha emanato il decreto di riesame dell’AIA rilasciata alla centrale di Piombino per la limitazione delle ore di funzionamento richiesta e la modifica dei tempi di adeguamento alle migliori tecniche disponibili. Il 26 giugno 2013 si è svolta la Conferenza di Servizi ministeriale per la modifica dell’AIA rilasciata alla centrale di Livorno con analoga limitazione delle ore di funzionamento e conseguente variazione dei tempi di adeguamento. E’ già stato avviato tavolo di confronto con la Società, al quale partecipano anche gli enti locali finalizzato a trovare un accordo per la futura destinazione delle aree su cui insistono le centrali.”

In merito al Rigassificatore di Rosignano si legge nel PAERIl PIER conteneva una specifica indicazione a favore della realizzazione, nel territorio toscano, di un solo rigassificatore. Mentre il rigassificatore offshore è in corso di realizzazione, il secondo progetto di rigassificartore che era stato programmato a Rosignano – presso lo stabilimento Solvay, proposto da EDISON – è stato abbandonato dal proponente a causa della crisi economica che ha reso l’investimento non più vantaggioso

In merito ai volumi di gas metano, è opportuno ricordare sia che nel PAER è specificato l’interesse della Toscana alla realizzazione “del metanodotto algerino Galsi, che approderà sulla costa di Piombino” – la capacità di 8 miliardi di mc di gas metano sommati a quelli del rigassificatore offshore fanno della nostra regione una dei principali hub del gas metano nazionali – sia la constatazione del fatto che dalla data della sua inaugurazione ad oggi non risulterebbe essere stato attivato, dalla società OLT, nessun contratto di fornitura per il gas liquido né sia stato effettuato alcuno stoccaggio presso il terminale di gas in attesa di cessione a terzi così da rendere il terminale di rigassificazione inutilizzato (fonte Ministero dello sviluppo economico).

Ma l’impatto sull’ambiente sarebbe ingente: “rigassificazione del GNL”, solitamente proposti nella configurazione a circuito aperto che prevede l’utilizzo dell’acqua di mare per il riscaldamento del gas liquefatto. Le alternative tecnologiche, genericamente definite a circuito chiuso, richiedono un consumo energetico maggiore per non impattare l’ambiente acquatico.

Secondo il Comitato Scientifico del WWF-Trieste, le due tecnologie comportano l’una, la combustione di un’aliquota supplementare (+ 0,87%) del GNL conferito in impianto, quindi una maggior emissione di CO2 e NOx, l’altra, l’effetto cumulativo del raffreddamento dell’acqua di mare, della perdita dei servizi ecosistemici espletati dall’habitat marino, della distruzione di plancton e larve, della selezione operata a favore di specie batteriche resistenti al trattamento con cloro, del rilascio di sostanze tossiche ivi compreso il cloro libero residuo.

Tra le due forme di contaminazione, la seconda solleva elementi di maggior preoccupazione, a causa del cloro immesso nell’acqua di mare.

“ROSIGNANO NON è LONTANO da San Vincenzo… L’energia sviluppata in un’eventuale esplosione sarebbe dell’ordine di grandezza di UNA bomba ATOMICA e sebbene diluita su un tempo relativamente più lungo, i fronti di fiamma di un incidente potrebbero estendersi per chilometri.”

cartina-Livorno

“L’impatto sugli ecosistemi sarebbe ulteriormente distruttivo, rispetto al già pesante inquinamento prodotto dagli impianti industriali esistenti nell’area industriale di Rosignano. Metaniere e bettoline completerebbero l’opera insieme alla struttura impiegata per il RIGASSIFICATORE GNL.”

Tenendo conto della vocazione turistica non solo della cittadina di San Vincenzo ma di tutta la costa, della certificazione con Bandiera Blu, alla quale tanto teniamo, dell’impatto che avrebbe non solo sulla cittadina di Rosignano ma anche su tutto il litorale, del danno di immagine che la nostra zona potrebbe riportare, del danno ambientale come descritto in narrativa.

Valutando inoltre l’evidente inutilità dell’opera e lo scarso valore occupazionale che potrebbe avere tale impianto soprattutto se comparato con la possibile perdita di patrimonio ecologico, di ecosistema, basi per il nostro territorio e volani per un’economia che dovrebbe essere incentrata sul turismo;

chiediamo quindi  a questo Consiglio Comunale

di prendere una posizione chiara e netta contro  la previsione di realizzazione di un terminale per RIGASSIFICAZIONE GNL (Gas Naturale Liquefatto) nell’area industriale di Rosignano e di trasmettere la posizione presa, alla cortese attenzione dell’area di competenza Regione Toscana, ovvero assessore sig. Vicenzo Ceccarelli per il TERRITORIO, assessore sig. Stefano Ciuoffo per il settore ECONOMIA, assessore sig.ra Federica Fratoni area AMBIENTE, al presidente della commissione Regionale per la ripresa economico-sociale Toscana della costiera Antonio Mazzeo (Pd), ai vicepresidenti Enrico Cantone (M5S) e Alessandra Nardini (Pd).

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