Lo strano caso della Posidonia insabbiata e l’erosione costiera… da “ombrelloni”

Notiamo con rammarico che ancora qualcuno si indigna sulla data dell’inizio lavori per la nuova barriera soffolta e similari…

Proprio non si vuol capire che si tratta di simpatiche ricorrenze periodiche alle quali dover fare l’abitudine.

Ma scusate, non riuscite veramente a vedere la perfezione del modus operandi dei nostri amministratori? Sfidiamo chiunque a creare lavoro dal nulla e in modo continuativo… tralasciamo che a pagare siano i cittadini, che se non apprezzano è per ignoranza Loro.

Le barriere con spostamento di sabbia e sassi servono d’estate e per pochi mesi a chi deve fare file di ombrelloni… d’inverno non importa a nessuno dell’erosione, ecco intanto spiegato perché certi lavori si effettuano tra Maggio e Giugno, non perché siano sprovveduti, ma perché con un paio di mareggiate verrebbe vanificata dagli effetti collaterali buona parte del “lavoro” fatto .

Poi, i sassi li prendiamo dalle colline così si usano gli scarti e si dà lavoro ad altri.

Certo che i sassi di cava collinare non apprezzano l’acqua di mare e la trasferta, e tendono a rilasciare fastidiosi detriti non proprio idonei alle passeggiate a battigia. Che fare… facciamo lavorare qualcun altro con un paio di ruspe e trattori che diano una spazzatina in modo che si arrivi a Settembre… d’inverno mica devi stare scalzo sul bagnasciuga.

È tutto perfetto… Perché non capite…?

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A questo proposito alcuni punti di domanda, posti all’attenzione della Regione Toscana, attraverso una richiesta di chiarimenti, hanno portato alla formulazione di risposte sconcertanti e senza logica dell’assessorato all’Ambiente e Difesa del Suolo della Regione Toscana.

Il nostro esposto presentato nei primi giorni di Agosto 2016, alla Procura della Repubblica di Livorno, parlava chiaro e dalla sua analisi nasceva e nasce NON un dubbio, ma una certezza: l’erosione costiera a San Vincenzo è una leggenda metropolitana, un mito, una fantasia di amministratori attenti più al proprio consenso elettorale che all’ambiente pubblico. L’erosione costiera a San Vincenzo NON ESISTE.

Avevamo denunciato questo probabile pseudo piano di riqualificazione litoranea per il RECUPERO ed il RIEQUILIBRIO della FASCIA COSTIERA 2016 sponsorizzato dalla Regione Toscana, già nel nostro testo consegnato al Tribunale di Livorno…  perché a nostro avviso l’insabbiamento di posidonia spiaggiata sulla costa Sanvincenzina , successivamente trasportata a più di un kilometro di distanza dal luogo di ritrovamento, per essere nascosta in una trincea di oltre un kilometro è, non solo incoerente con il problema dell’erosione dell’arenile Sanvincenzino, ma probabilmente anche contro legge.

Dalle immagini sotto, oggettivamente e obbiettivamente, come si può affermare che negli anni il mare si è mangiato la linea di costa?
2004

2006

2007

2013Ma allora perché la Regione Toscana concede un tale finanziamento, ovvero1.700.000€ per combattere questo spettro erosivo?

Le risposte le potete trovare nel question time proposto all’assessorato all’Ambiente e Difesa del Suolo della Regione Toscana.

Il MoVimento5stelle Toscana interroga la Regione sull’insabbiamento di centinaia di tonnellate di posidonia, a San Vincenzo, chiedendo di relazionare il paradosso dell’insabbiamento di un composto naturale che potrebbe contrastare l’erosione dell’arenile, visto che secondo gli accordi tra Comune e Regione, la linea di costa del nostro litorale viene consumata costantemente dal moto ondoso.Risposta Regione Toscana pag.1

Risposta Regione Toscana pag.2

Per ribattere sulle affermazioni dell’assessorato Ambiente e Difesa del Suolo – Regione Toscana, bastano pochi estratti dal nostro esposto sull’argomento:

“Nella Sentenza della Corte di Cassazione 28 gennaio 2015, n. 3943 – Interramento in sito della posidonia e delle meduse spiaggiate – la Corte puntualizza che ciò che riguarda il disposto dell’art. 39, co. 11, D. Lgs. 205/2010, affinché si possa derogare all’ordinaria disciplina dei rifiuti, occorre che si verifichino determinate condizioni, che si vanno qui di seguito ad elencare:

1) si deve trattare esclusivamente di posidonia e di meduse spiaggiate, con esclusione di ogni altro materiale e sostanza;

2) la loro presenza sulla battigia deve dipendere direttamente da mareggiate o altre cause comunque naturali, non potendosi contemplare altra origine e, in particolare, l’azione dell’uomo;

3) l’unica attività consentita è l’interramento;

4) tale attività deve essere effettuata “in sito” e, cioè, nello stesso luogo ove posidonia e meduse spiaggiate sono state rinvenute, senza alcuna possibilità di trasporto o trattamento.”

Il resto lo rimandiamo, per maggiori chiarimenti al link dove troverete il testo dell’esposto con oltre 120 pagine di di dati e relazioni:
San Vincenzo… il caso “posidonia insabbiata”

Le considerazioni/valutazioni comunicate dalla Regione Toscana, in merito alla posidonia insabbiata a San Vincenzo, fanno notare il livello di consapevolezza, livello limitato alla sola mera soddisfazione delle richieste di lobbysti… questo è palese.

Le risposte date dall’Assessore regionale sono di scarso livello non solo ambientalista ma anche di conoscenza della legislatura in fatto di tutela degli habitat marini e costieri, nonché della normativa.

La conclusione NON POTEVA che essere questa in una nota estratta dall’approvazione inviata dalla Regione Toscana al Comune di San Vincenzo e a proposito del progetto Intervento  2016­DC­8   Ripascimento   dell’arenile   di   San   Vincenzo  (DGR 433/2016)   –   Accordo   di   collaborazione:
“… primo stralcio: ripristino ed adeguamento della scogliera sommersa a sud del porto e ripascimento con materiale da cava terrestre avente granulometria maggiore di quella presente in situ; …” 

Un progetto scellerato quello per il RECUPERO ED IL RIEQUILIBRIO DELLA FASCIA COSTIERA di San Vincenzo.

Un progetto che supera molti record di incompetenza e di azzardo…un progetto che si mette in coda ad altri per rovinare per sempre il litorale Sanvincenzino… ma quello che importa è assicurare il numero degli ombrelloni, per 2/3 mesi con i soldi dei cittadini.

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