Cronache…di morti annunciate

Il caso delle infrastrutture o grandi opere, ormai nell’immaginario di molti è simbolo di corruzione, scambio, accordo, favoritismi, semplice cattiva gestione o mancata lungimiranza. Spesso ci dimentichiamo o facciamo finta di non vedere che certe situazioni possono verificarsi anche nelle aree locali, nei sottosistemi, nelle  nostre comunità.

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Un chiaro esempio è il progetto infrastrutturale della Tirrenica, sul quale è stata costruita un’intera campagna elettorale, non solo da chi da sempre è a favore di questo progetto, ma anche da chi, al momento opportuno, ha scoperto che questo problema poteva essere sfruttato per crearsi un’immagine di forza politica vicina al cittadino, lasciando in seguito ad altri il disagio delle manifestazioni e delle piazze.

E passando dai casi regionali, che hanno smosso livelli nazionali, alla fine ci ritroviamo a citare anche problematiche comunali come il caso della Tenuta di Rimigliano…lotta sentita fin dalle prime battute con un tentativo dei soliti due o tre personaggi che per anni hanno provato a far valere le proprie ragioni in merito, riuscendo perfino, a quei tempi abbastanza difficile, a far arrivare la cosa a livello nazionale.

FullSizeRenderAnalizzando l’argomento  “Tenuta di Rimigliano”, viene spontaneo chiedersi come sarebbe potuta andare con uno scenario politico diverso, purtroppo in quegli anni mancava una forza più vicina al cittadino con senso della tutela ambientale.

La battaglia condotta contro SAT, la neo entrata centrale a carbone, l’acqua pubblica, l’inceneritore di Scarlino, l’arsenico di Follonica forniscono esempi di come portare avanti simili conflitti tra soggetti privati, società sfruttatrici e cittadino.

Questo per dire che molte clausole e accordi sono giá stati definiti anche sulla “Tenuta di Rimigliano”, ma ci interroghiamo e ci domandiamo se si poteva tentare un’ultima carta.
Si poteva cercare di aumentare il peso politico su questa questione? O almeno tentare di portare all’attenzione di chi non si tira indietro quando si tratta di certe cause tipo ambiente, beni comuni, attenzione per i cittadini, salute, tutela dei diritti.
Magari si poteva approfittare di quello strumento che è mancato nel 2007, quando ce ne sarebbe stato bisogno, ma che adesso nello scenario nazionale c’è e si è dimostrato attento e funzionale su queste tematiche.

Il 25 Maggio 2014, si è creduto che fosse giusto continuare sulla stessa linea…la linea della critica civica, personale, poco influente a livello politico, ma senza bandiera, senza vessillo.

Dovremmo  farci delle domande, perché se da una parte è giusto rispettare le idee altrui e di questo ne siamo consapevoli, dall’altra è certamente inutile che gli stessi che a suo tempo speravano in un coinvolgimento più ampio e decisivo a livello politico, quando questo si è materializzato sulla scena Italiana, si sia ignorato a favore del perpetuare un cammino su sentieri già percorsi.

Così finalmente siamo arrivati alla morte simbolica di un Parco di grande e indiscussa naturale bellezza, che sarebbe potuto diventare un volano alternativo, economico-sociale a livello locale, a favore del proprio pregiudizio personale.

Così si rimane a casa quando c’è da scendere in piazza per difendere una strada pagata dai cittadini, ricreando con l’assenteismo,lo scenario che fu.

FullSizeRender (1)Ma si sa, quando si lascia la strada vecchia per la nuova, consapevolmente conosciamo cosa perdiamo, ma non sappiamo cosa potremo trovare…
E allora, la vecchia politica è morta… Lunga vita alla vecchia politica.

MoVimento5stelle San Vincenzo

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