Cava Solvay: pronti ad autorizzare altri 12.000.000 di metri cubi da scavare?

Un ampliamento pronto, probabilmente, ad autorizzare fino a circa 12.000.0000 di metri cubi oltre il già concesso… e con annesso prolungamento della concessione di escavazione?

Non lo sappiamo!

Forse nel “tavolo per l’ambiente”, che si svolgerà il 15 Ottobre, potrebbe esserci l’occasione per chiedere e parlare in merito all’ampliamento imminente delle cave di San Carlo!

Il comunicato del Comune di San Vincenzo, uscito qualche giorno fa, annuncia il confronto tra tecnici accreditati e portatori di “conoscenza e interesse” ambientalista… l’incontro, scrivono candidamente, dovrà “concretizzare le linee programmatiche dell’attuale mandato amministrativo”.

Un tavolo politico dunque? Per trovare legittimità ai programmi dell’attuale Giunta?

Campiglia Marittima con il suo pseudo-progetto, deliberato attraverso il Consiglio Comunale del 16 Settembre scorso, il numero 51, RECUPERO E SVILUPPO DEL PATRIMONIO AMBIENTALE, INDUSTRIALE, ARCHEOLOGICO E CULTURALE DELL’AREA MONTE CALVI,  porterà la concessione di Cave di Campiglia S.p.A. ad essere autorizzata all’estrazione fino a 4.000.000 di metri cubi e comunque non oltre le previsioni del nuovo Piano Regionale Cave. Una concessione autorizzata di altri 20 anni… fino cioè al 2040. In cambio Cave per Campiglia S.p.A. lascerà una parte delle sue proprietà, sfruttata ma ripristinata, alla comunità.

Ci viene da chiederci come il Comune di Campiglia riesca ad immaginare che su Monte Calvi, possa rimanere qualcosa da mostrare al turista, dopo altri 20 anni di mine, esplosioni, buchi e devastazione ambientale! Senza considerare che l’intesa tra Comune di Campiglia Marittima e Cave di Campiglia S.p.A., attraverso l’art.4 DECORRENZA E DURATA, “può essere modificata o rinnovata alla scadenza previo accordo tra le parti”.

Sul versante Sanvincenzino non va meglio, anzi!

Il nuovo Piano Regionale Cave prevede quasi 16.000.000 di mc da escavare sulle nostre zone, da qui al 2038.

Il nostro comprensorio denominato “Calcari di Campiglia”, include San Vincenzo e Campiglia Marittima, e come riportato dalla Sindaca di Campiglia Marittima, i due Comuni devo spartirsi la torta… torta che verrà poi passata alle due aziende titolari di concessione su Monte Calvi.

Se la matematica non è un opinione, a Solvay spetta la fetta più grossa a questo punto!

La quota da escavare è enorme, forse anche più di quello che si aspettavano: oltre 12.000.000 di metri cubi, decurtati i 4 milioni concordati per Cave di Campiglia S.p.A. .

È già stato tutto deciso?

Il Comune di San Vincenzo si è fatto promotore della causa Solvay già dal 2017, richiedendo espressamente un ampliamento del perimetro di estrazione per conto di Solvay a San Carlo.

Ricapitolando:

  • Il COMUNE di S. VINCENZO a Marzo del 2017 (VEDI PROT. AOOGRT/132101DEL 10/03/2017 ) fa presente che la cava SOLVAY (denominata di SAN CARLO) di calcare MICROCRISTALLINO è in ESAURIMENTO e chiede pertanto un AMPLIAMENTO DELL’AREA DEL GIACIMENTO con inserimento di un’area attigua DENOMINATA MONTE CALVI.
  • Il 30 Ottobre 2018, con la delibera di Giunta n.232, San Vincenzo da mandato agli uffici comunali affinché vengano predisposti gli atti per promuovere l’accordo di pianificazione per l’ampliamento della cava Solvay di San Carlo.
  • Il 13 Novembre 2018 il Comune di San Vincenzo avvia il PROCEDIMENTO per la fase PRELIMINARE di VAS per l’ampliamento della cava di San Carlo Solvay, con la deliberera n. 242 del 13 Novembre 2018.
  • Nel Agosto 2019: si avvia l’iter di approvazione del Nuovo Piano Regionale delle Cave, dove nel nostro comprensorio denominato “Calcari di Campiglia”, si ipotizza di autorizzare un volume di materiale da scavare su Monte Calvi, di 21.669.820 metri cubi.
  • Il Consiglio Comunale di Campiglia Marittima n. 51, del 16 Settembre scorso, approva uno schema di protocollo, “RECUPERO E SVILUPPO DEL PATRIMONIO AMBIENTALE, INDUSTRIALE, ARCHEOLOGICO E CULTURALE DELL’AREA MONTE CALVI”, con Cave per Campiglia S.p.A. . Tale accordo porterà la concessione di Cave di Campiglia S.p.A. ad essere autorizzata a cavare fino a 4.000.000 di metri cubi, con una concessione sull’ area di altri 20 anni, ovvero fino al 2040.
  • Sono quasi 12.000.000 i metri cubi rimasti da allocare e già autorizzati dal Nuovo Piano Regionale Cave, fino al 2038, nel nostro territorio, su Monte Calvi, tra San Vincenzo e Campiglia Marittima. Un territorio il nostro denominato “Calcari di Campiglia”, con codice comprensorio 26 sul PRC della Toscana.
  • L’attuale concessione per Solvay a San Carlo, si concluderà nel 2026.
  • Se si autorizza per altri 20 anni la concessione Solvay a San Carlo, i metri cubi finali estratti potrebbero essere circa 8.000.000. 
  • Tutto il comparte CAVE, come riportato nel PRC, conta 7000 addetti in Toscana e così suddivisi; 4500 impiegati nelle lavorazioni, 1500 nell’escavazione e 900sono occupati dal settore di produzione macchinari e strumenti. È lo 0,324% circa della forza lavoro della Regione Toscana (osservazioni n. 1 Nuovo Piano Regionale Cave).

L’ATTIVITA’ di ESTRAZIONE CONSUMA suolo e territorio, che in alcuni casi richiede anni per essere ripristinato.

La normativa in materia di CAVE, prevede che i comuni comunichino alla Regione trimestralmente i controlli effettuati sui Siti di estrazione e l’esito degli stessi, nonché entro il mese di Marzo di ogni anno, l’andamento delle attività estrattive nel territorio di competenza.

Nell’ottobre del 2019, fu riunita una commissione dal Comune di San Vincenzo, per discutere tra maggioranza e opposizione, la questione cava di San Carlo.

In quell’incontro fu riportato chiaramente che il Comune NON ha praticamente mai controllato l’andamento dei lavori in cava Solvay, tanto meno la questione dei ripristini dei fronti di cava dismesssi.

Il primo vero e proprio sopralluogo, dopo anni, fu fatto in occasione prorprio della presentazione della richiesta di ampliamento da parte di Solvay, nell’Ottobre 2018.

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